Psicologia, se volete un team creativo, fatelo lavorare in piedi

Una ricerca della Olin Business School della Washington University di St. Louis ha dimostrato come la creatività sia sfavorita dal lavoro sedentario e, al contrario, favorita dall’eccitamento fisiologico che coglie ogni persona quando lavora in piedi

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Un tipico team “creativo” è una équipe operatoria, che forse non a caso lavora in piedi

Washington – Se è noto che stare seduti per lunghi periodi di tempo in ufficio può provocare problemi alla schiena e alla salute generale, non è altrettanto noto che il lavoro sedentario non favorisca la concentrazione e il rendimento di un’attività. I ricercatori della Washington University di St. Louis hanno scoperto proprio che stare troppo tempo seduti può anche soffocare la creatività.

I risultati dello studio sono stati descritti in dettaglio nel dettaglio sulla rivista Social Psychological and Personality Science. Secondo i ricercatori di St. Louis, stare seduti in lunghe riunioni rende i lavoratori più letargici, mentre  al contrario, stare in piedi stimolerebbe i dipendenti sia fisicamente che mentalmente, mantenendoli vigili e concentrati.

Le organizzazioni dovrebbero progettare spazi per gli uffici che facilitano il lavoro non sedentario“, ha detto Andrew Knight, ricercatore della Olin Business School della Washington University.

Rimuovere le sedie potrebbe essere un modo a basso costo – ha continuato – per ridisegnare lo spazio in ufficio, ma anche di affrontare gli effetti sulla salute dello stare seduti in un posto troppo a lungo“. Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno chiesto a un gruppo di volontari di lavorare fianco a fianco per 30 minuti, sia seduti che in piedi.

Le riunioni sono state registrate per vedere le reazioni dei corpi dei volontari. Inoltre, i ricercatori hanno misurato “l’eccitazione fisiologica” tramite piccoli sensori messi ai polsi. Ebbene, dai risultati è emerso che quando i volontari stavano in piedi, non solo avevano maggiori livelli di “eccitazione fisiologica“, ma erano anche più disposti a condividere le loro idee.

(Credit: AGI)