Vice premier turco Arınç invita le donne a non ridere. Valanga di critiche sui social, poi tentativo di correzione: fallito

Una vera e propria valanga si è scatenata sul vice premier turco Bülent Arınç, che ieri ha chiesto alle donne di non ridere forte in pubblico, per “proteggere i valori morali“. Da allora, sui social network si assiste a una vera e propria pioggia di post che criticano o si fanno beffe del vice premier, dirigente del partito islamico Akp, lo stesso del primo ministro Recep Tayyip Erdogan. Sullo sfondo la campagna per le presidenziali del 24 agosto e la deriva islamista impressa dal partito Akp del primo ministro Recep Tayyip Erdoğan

20140730-Bülent-Arınç-655x400

Ankara – Al vice primo ministro della Repubblica – teoricamente laica – di Turchia sembra sia dato di volta il cervello. Bülent Arınç (nella foto di apertura) in piena coerenza con lo scivolamento fondamentalista islamico impresso dal primo ministro Recep Tayyp Erdogan, ieri ha chiesto che le donne non ridano in modo sguaiato in pubblico per “proteggere i valori morali“.

Da quel momento è stata una valanga di post sui social media: critiche, prese in giro, sfottò a tempesta, con obiettivo l’onorevole “Trombetta” in salsa turca, dirigente del partito islamico dell’Akp, lo stesso del primo ministro.

Oggi Arınç ha cercato di difendersi, accusando i media di aver decontestualizzato le sue dichiarazioni, con cui invitava tutti, sia donne che uomini, ad assumere “comportamenti etici“. “Qualcuno mi critica estrapolando solo una parte di un discorso di un’ora o un’ora e mezza. Che argomento disgustoso e privo di fondamento!“, ha detto il vice premier, citato dal sito del quotidiano Hurriyet.

Ma questa sua difesa non è bastata a fermare la campagna lanciata su Twitter con l’hashtag #kahkah (scoppiare a ridere), che ha raccolto migliaia di adesioni. Sul sito di micro-blogging non si contano più le foto di donne che ridono in modo sguaiato. 

La campagna ha superato i confini turchi, raccogliendo adesioni in ogni parte del mondo, anche tra personaggi famosi. L’olandese Neelie Kroes, commissaria europea per l’Agenda digitale, ha postato una foto di alcune ragazze che ridono, commentando: “Sarò a Istanbul a settembre e riderò di gusto. Grazie, Mr Arinc“.

Sullo sfondo la campagna elettorale per le presidenziali del prossimo 24 agosto, in cui si sfideranno i tre candidati in lizza: l’attuale primo ministro, Recep Tayyip Erdoğan, Ekmeleddin İshanoğlu e Selahattin Demirtaş.

20140730-candidati-presidenziali-turchia-655x381

Ekmeleddin Mehmet İhsanoğlu, 75 anni, è un accademico molto stimato a livello internazionale, già presidente dell’Organizzazione per la cooperazione islamica (OCI), è il principale avversario di Erdoğan, speranza degli ambienti moderati per impedire la deriva islamista, in particolare per il suo impegno in favore del dialogo tra Occidente e mondo islamico. Nel 2007 fu infatti tra i firmatari di Una parola comune tra noi e voi, il manifesto da parte musulmana dell’invito al dialogo interreligioso tra cristianesimo e islam, sulla base di credi e valori in larga parte comuni.

Selahattin Demirtaş è invece il candidato dell’HDP, principale partito di sinistra del CHP nello scacchiere politico turco, sorto dopo gli eventi di Gezi Park, come tentativo di trasformare il radicalismo curdo – etnia cui appartiene Demirtaş, segretario politico – in un moderno movimento della sinistra europea.

A spernacchiare Bülent Arınç oggi anche le attiviste di Femen, che si sono scatenate pubblicando decine di foto che le ritraggono con il seno nudo, mentre ridono divertite. Probabilmente non è l’effetto che il “Trombetta turco” voleva ottenere.

Ma ci faccia il piacere…

© RIPRODUZIONE RISERVATA