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Iraq nel caos, 600 ragazze yazide ostaggio degli islamisti

Cambio della guardia al governo dell’Iraq: il presidente Masum chiama l’ex presidente del Parlamento Haider al Abadi a mettere in piedi un nuovo governo rappresentativo di tutte le componenti del Paese. Kerry: “Siamo pronti a fornire il nostro pieno appoggio a un nuovo e inclusivo governo iracheno”

20140812-Vian-Dakheel-320Baghdad – Gli jihadisti sunniti dell’autoproclamato Stato Islamico (Is) tengono in ostaggio oltre 600 ragazze della minoranza religiosa degli yazidi in una delle prigioni della provincia di Niniwa. Lo ha detto oggi la parlamentare yazida Vian Dakheel in un comunicato stampa, in cui ha precisato che il carcere in cui sono detenute le giovani è quello di Badush. Le ragazze sono state rapite insieme ad altri membri della minoranza yazida a Sinjar, località vicina a Mosul.

Intanto ogni chance di resistere per lo sciita Nouri al Maliki, premier uscente non riconfermato, è finita. L’Iran, l’ultimo e suo più grande alleato nella regione, lo ha abbandonato. Il ministero degli Esteri di Teheran ha infatti espresso sostegno al nuovo premier designato, Haider al Abadi (anche lui sciita). Ieri il presidente della Repubblica irachena, il curdo Fuad Masum, ha affidato ad Abadi l’incarico di formare un governo inclusivo con sunniti e curdi.

Ancora ieri Maliki aveva usato toni minacciosi criticando la scelta di Masum, benedetta da Usa, Onu, e tutte le grandi potenze, fidando di un sostegno iraniano, venuto meno.

Il segretario di Stato americano John Kerry ha sollecitato “i nuovi leader dell’Iraq” a formare quanto prima un nuovo governo che sia il piu’ possibile “inclusivo” e “rappresenti tutti gli iracheni”, annunciando inoltre che Washington e’ disponibile a offrire ulteriori aiuti nella lotta contro i miliziani jihadisti dello Stato Islamico.

“Siamo pronti a fornire il nostro pieno appoggio a un nuovo e inclusivo governo iracheno”, ha ribadito Kerry dall’Australia, dove si trova in missione, dopo la decisione del neo-presidente della Repubblica, il curdo Fuad Masum, di conferire l’incarico di formare il nuovo esecutivo allo sciita Heider al Abadi, del partito Dawa, anziché al premier uscente Nouri al-Maliki, che pure continua a pretendere di assumere il terzo mandato consecutivo.

(AGI)