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Marchionne ottiene la testa di Montezemolo, che si dimette “spintaneamente”

Dopo le polemiche a distanza dello scorso week-end e le parole inconsulte del presidente di FCA, il presidente della Ferrari lascia Maranello. Dimissioni esecutive dal 13 Ottobre, dopo il festeggiamento dei 60 anni della Ferrari in America. Mr 14 titoli iridati: “Auguro agli azionisti, e in particolare a Piero Ferrari che mi è stato sempre vicino, e a tutte le persone dell’Azienda ancora tanti anni di successo che la Ferrari merita”

GP ITALIA F1/2014

Maranello – “Svolta senza sorpresa, l’assassino è il padrone di casa”, si direbbe nella sceneggiatura di un thriller. Invece questa storia è una “scemeggiatura”, una svolta finanziaria di un’impresa artigianale diventata industria e mito attraverso il cuore e il sacrificio, non solo del fondatore e dei suoi eredi familiari, rimaste persone normali nella loro eccezionalità da bassi padani (dove bassi e padani è un titolo di merito, una qualità indiscutibile).

Oggi, la svolta, che raccontiamo attraverso i comunicati stampa, significativi. Quello di Fiat Spa, che sprizza ipocrisia da tutti i pori e in cui Marchionne fa il beau geste di ammettere le incomprensioni “esplose” lo scorso week-end con linea diretta da Cernobbio a Monza, urbi et orbi, è il licenziamento di Montezemolo. “Il nostro comune desiderio di vedere la
Ferrari esprimere tutto il suo vero potenziale in pista ci ha portato ad alcune incomprensioni che si sono manifestate pubblicamente nello scorso weekend. Voglio ringraziare personalmente Luca per quanto ha fatto per la Fiat, per la Ferrari e per me“, riporta la nota stampa Fiat. La conferma che Montezemolo ha scelto “spintaneamente” di dimettersi.

Una dimostrazione di potenza, con cui Sergio Marchionne si presenterà da presidente della Ferrari a Wall Street il 13 Ottobre prossimo, giorno della collocazione in borsa del Gruppo FCA a Wall Street. Giorno in cui Montezemolo diverrà ufficialmente ex-presidente della Ferrari, visto che l’esecutività dell’uscita di scena avverrà solo dopo i festeggiamenti dei 60 anni di vita della Ferrari negli Stati Uniti. 

Resta un licenziamento ignorante, ai nostri occhi di romantici liberisti umanisti, ma non agli occhi più cinici degli industriali neo-moderni, che pensano solo agli aspetti finanziari (importantissimi), ma non innestano le attività economiche in un quadro di sostenibità umana e non sanno pungolare le vere molle del successo di ogni impresa: il cuore, la passione e il sacrificio. Senza cuore, passione e sacrificio la Ferrari non sarebbe mai nata e forse non sarebbe sopravvissuta. Oggi il futuro di Maranello passa per i paradossi della finanza.

Una sola è la lezione della storia della Ferrari (e, se vogliamo, anche della Williams): un’azienda di automobili si può condurre avendo in mente gli aspetti finanziari e lasciando ad altri il lavoro corrente di produrre automobili; un team di Formula 1 si conduce anzitutto con la passione per le corse e con la competenza di un mondo in cui spesso 1+1 non fa sempre 2 secco, ma è la somma di nuances in cui il carattere delle persone può sempre avere un ruolo decisivo. Qualità che non hanno Sergio Marchionne e, ahinoi, John Elkan.

Se è vero che l’uscita di Montezemolo è una pagina di storia che si chiude – e che, per ironia del destino, si intreccia con la scomparsa di Emilio Botin, patron del Banco di Santander e sponsor di Maranello e di Fernando Alonso – non daremmo per scontata la denifitiva uscita di scena di Montezemolo dalla vita del Cavallino Rampante. A 67 anni e una salute di ferro, la svolta finanziaria del Gruppo FCA potrebbe comportare una collocazione in borsa della Ferrari, sempre a New York, una scelta finora evitata grazie alla strenua opposizione di Montezemolo e della famiglia, custodi del patrimonio culturale e industriale di un’azienda italiana, anzi emiliana. E la collocazione in borsa della Ferrari non significherebbe – per paradosso – una diminuzione del ruolo di Piero Ferrari, figlio del Drake e detentore del 10 per cento del pacchetto azionario, di cui non ha alcuna intenzione di disfarsi. E infatti, l’unica persona citata da Montezemolo nel comunicato alla stampa è proprio Piero Ferrari. Un addio o un “arrivederci”?

Vedremo. Grazie, “odiato” Luca, i tuoi risultati testimoniano un lavoro eccezionale che rimane impresso nella storia di Maranello e del sogno chiamato “Scuderia Ferrari”. 

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20140910-comunicato-fcaComunicato stampa di Fiat Auto

Montezemolo lascia Ferrari, AD di Fiat Sergio Marchionne nuovo Presidente 

Luca Cordero di Montezemolo lascerà su sua richiesta la Presidenza della Ferrari con effetto il 13 ottobre prossimo a conclusione del festeggiamento dei 60 anni di Ferrari in America.

La Presidenza della Ferrari sarà assunta dall’Amministratore Delegato della Fiat, Sergio Marchionne. 

Presidente della Ferrari dal 1991 Montezemolo ha portato l’azienda a conseguire risultati molto importanti sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista sportivo.Una lunga storia di grandi successi alla Ferrari dove Montezemolo ha raggiunto traguardi di assoluto rilievo, con un team di eccellenza mondiale.

“Desidero ringraziare Luca a nome della mia Famiglia e a titolo personale per quanto ha fatto per la Fiat e per la Ferrari – ha dichiarato il Presidente della Fiat John Elkann. Ha ricoperto diverse posizioni di responsabilità, a partire dalla Presidenza di Fiat dal 2004 al 2010, condividendo con me momenti di difficoltà, ma anche di grande soddisfazione. A Luca vanno i miei auguri per il suo futuro professionale e imprenditoriale, con la speranza, certamente condivisa, di vedere presto la Ferrari tornare a vincere”.

“Nel 2003 – ha detto l’Amministratore Delegato della Fiat, Sergio Marchionne – Luca ed io siamo stati nominati lo stesso giorno Consiglieri di Amministrazione della Fiat. Un anno dopo siamo diventati Presidente lui e Amministratore Delegato io. Abbiamo lavorato insieme nei primi anni, condividendo preoccupazioni, problemi e successi. Come Presidente della Ferrari ha portato l’azienda ad un livello tecnologico e organizzativo di eccellenza e ha ottenuto importanti risultati economici. Del futuro della Ferrari io e Luca abbiamo discusso a lungo. Il nostro comune desiderio di vedere la Ferrari esprimere tutto il suo vero potenziale in pista ci ha portato ad alcune incomprensioni che si sono manifestate pubblicamente nello scorso weekend. Voglio ringraziare personalmente Luca per quanto ha fatto per la Fiat, per la Ferrari e per me”.

20140910-ferrari-comComunicato della Ferrari: “Lascio dopo 23 anni meravigliosi”

“La Ferrari avrà un ruolo importante all’interno del gruppo FCA nella prossima quotazione a Wall Street e si aprirà quindi una fase nuova e diversa che credo giusto debba essere guidata dall’Amministratore Delegato del Gruppo.

Finisce un’epoca e ho quindi deciso di lasciare la Presidenza dopo quasi 23 anni meravigliosi e indimenticabili, dopo quelli passati a fianco di Enzo Ferrari negli anni Settanta.

Il mio ringraziamento va innanzi tutto a donne e uomini eccezionali in fabbrica, negli uffici, nei campi di gara, sui mercati di tutto il mondo che sono stati i veri artefici in questi anni della grande crescita dell’azienda, delle tante memorabili vittorie e del successo del marchio diventato grazie a loro uno dei più forti al mondo.

Un saluto e un ringraziamento a tutti i nostri partner tecnici e commerciali, ai dealer di ogni Paese e in modo particolare ai clienti e ai collezionisti con cui condivido la stessa passione.

Ma il mio pensiero va oggi anche ai nostri tifosi che non hanno mai fatto mancare alla Scuderia il loro entusiasmo soprattutto nei momenti più difficili.

La Ferrari è la più bella azienda del mondo e per me è stato un grande privilegio e onore esserne stato il leader. Le ho dedicato tutto il mio impegno ed entusiasmo e insieme alla mia famiglia ha rappresentato e rappresenta la cosa più importante della mia vita.

Auguro agli azionisti, e in particolare a Piero Ferrari che mi è stato sempre vicino, e a tutte le persone dell’Azienda ancora tanti anni di successo che la Ferrari merita”.