Incendio nella raffineria di Milazzo: fiamme circoscritte, nessun pericolo di esplosioni

Quarantacinque minuti dopo la Mezzanotte è scoppiato un incendio nella zona dei serbatoi di carburante, riferiscono i media locali. Fiamme alte e visibili anche a molta distanza. Scattato il piano di emergenza. Interessato il serbatoio 513 che conteneva kerosene. Fiamme ancora per molte ore

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Milazzo – Un vasto incendio è in corso dalle 0.45 di questa notte nella raffineria di Milazzo, in provincia di Messina. Sembra che le fiamme – alte e visibili da lontano – si levino dalla zona dei serbatoi, come riferiscono i media locali che stanno seguendo la situazione in diretta. 

Non si conoscono ancora le cause delle fiamme e non si può escludere per questo alcuna ipotesi.

Fonti interne allo stabilimento hanno resto nota l’immediata attivazione delle procedure di emergenza, in base alle quali gli operai presenti nell’impianto si sono portati presso i punti di raccolta. Al lavoro sarebbero le squadre interne antincendio, cui stanno dando man forte i Vigili del Fuoco di Milazzo e Messina. 

Presso il municipio di Milazzo si è intanto insediato il COC (Centro Operativo Comunale), con i dirigenti di settore e alla presenza del sindaco, Carmelo Pino, che è in contatto costante con gli uffici della Prefettura.  Nonostante le indicazioni delle autorità comunali, molte famiglie si sono riversate per strada, da dove si mettono in macchina per fuggire dal pericolo, che però è smentito dalle autorità locali, che hanno negato sia stato diramato l’ordine di evacuazione

Dal Municipio giunge il suggerimento di rimanere in casa, con le finestre chiuse per evitare di respirare eventuali fumi.

Fonti interne della raffineria hanno confermato che il serbatoio interessato dall’esplosione è il numero 513, contenente kerosene e lontano dai centri di produzione, circostanza che rende meno pericoloso l’incendio e non causerà pericolo ulteriore.

Confermata anche la notizia che non ci sono feriti, importante per tranquillizzare la popolazione locale. 

L’incendio sarebbe stato circoscritto, ma – fanno sapere dalla raffineria – le fiamme divamperanno ancora per molte ore, fino a che non si sarà esaurito il kerosene immagazzinato.

Non sono ancora note le cause dell’incendio.

L’aria a Milazzo e nella valle del Mela è densa dei fumi provenienti dall’incendio. Si sono registrati i primi fastidi respiratori, con bruciori delle vie aeree superiori e aumento della lacrimazione. Preoccupazioni soprattutto per anziani e bambini, nonché per la particolare esposizione delle frazioni di Archi, Corriolo, Olivarella e Giammoro.

Il Comune di Milazzo ha ribadito che “non ricorrono i presupposti per l’evacuazione della popolazione” e presso il municipio “permane l’insediamento del nucleo di Protezione civile“.

L’ultimo grave incidente grave registrato nella raffineria di Milazzo risale al 4 giugno 1993, quando in una esplosione all’interno dell’impianto “Topping 4” morirono 7 persone.

La gestione dell’evento probabilmente sarà analizzato in sede di debriefing, per capire cosa ha funzionato nell’intera filiera dell’emergenza e cosa avrebbe potuto funzionare meglio. Per esempio, che senso ha avuto confermare l’apertura delle scuole (solo per tranquillizzare la popolazione?), salvo poi dare in contrordine, visto la gravità dell’allarme diffusasi sul territorio?

Certo, un ragionamento che andrà fatto non per Milazzo, ma per tutti gli enti locali.

Ultimo aggiornamento 28/09/2014 13:19:36 | © RIPRODUZIONE RISERVATA