Francia, un sospetto caso di Ebola vicino Parigi è stato smentito dalle autorità prefettizie dopo un iniziale allarme

Un edificio è stato transennato in una cittadina a nord-ovest di Parigi oggi, dopo che un caso sospetto di Ebola è stato segnalato alle autorità. Circa sessanta persone sono state messe in quarantena, secondo alcune fonti, mentre sono in corso i controlli sanitari del caso

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Parigi – Secondo i media francesi, un edificio appartenente al demanio pubblico nel quartiere di Cergy-Pontoise, a nord-ovest di Parigi, è stato transennato dopo che erano arrivati alle autorità sanitarie informazioni sulla presenza di una persona di origine africana ammalata con i sintomi della febbre emorragica (ebola).

Le ultime informazioni, diffuse dalle autorità prefettizie, suggeriscono tuttavia che potrebbe essersi trattato di un falso allarme. Secondo le prime informazioni un uomo originario della Guinea, uno dei paesi dell’Africa occidentale colpito dall’epidemia di ebola che ha ucciso migliaia di persone, si sarebbe scagliato contro gli operatori sanitari in un edificio del DASS (Direction départementale des Affaires sanitaires et sociales) di Cergy-Pontoise (Val-d’Oise), nella zona nord-occidentale di Parigi.

Dopo questo episodio, i locali erano stati transennati, applicando i protocollo di intervento di emergenza in caso di sospetta presenza di ammalati di ebola. Lo ha confermato il prefetto della Val-d’OiseJean-Luc Nevache.

“Il sospetto è scemato, le persone sono uscite dalla struttura”, ha dichiarato Jean-Luc Nevache, intorno alle 19.30 di giovedì. L’edificio, di proprietà del Consiglio Generale, era stato isolato poco prima delle 18, “per effettuare dei controlli”.

Secondo la rete radiofonica RTL, circa 60 persone, alcune delle quali hanno recentemente visitato la Guinea, sono state però messe in quarantena e un cordone di sicurezza è stato creato intorno all’edificio.

Le autorità sanitarie stanno procedendo a un approfondimento delle indagini, per fugare ogni margine di dubbio.

Nel frattempo, Marine Le Pen ha chiesto la chiusura dei collegamenti aerei con i Paesi colpiti dall’epidemia. Come darle torto?

Possiamo personalmente testimoniare che fino a sabato pomeriggio alcuna procedura di particolare cautela era seguita all’aeroporto internazionale di Parigi Roissy/Charles de Gaulle. Il che pone – visti i legami esistenti tra la Francia e molti Paesi dell’Africa (anche Occidentale) – alcuni interrogativi sulla reale comprensione del fenomeno da parte delle autorità pubbliche.

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