Babbo Natale quest’anno porta i doni all’Erario: è Tax Day! Giornata del “donatore” di sangue civico alla Bestia vorace

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze per il 2014 stima il gettito Imu/Tasi a 23,7 mld. CNA: in 3 anni tasse locali su immobili imprese +5 mld. “Enorme mole di denaro sottratta agli investimenti”

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Roma – È arrivato il Tax Day, Giornata del Donatore Civico alla Bestia vorace: lo Stato. Stato che dilapida le proprie risorse – ossia le nostre risorse – in una miriade di rivoli riconducibili per la stragrande maggioranza alla politica e alle reti clientelari della politica. Esempio, uno per tutti, lo sperpero del denaro del comune di Roma ai cosiddetti palazzinari, che ricevono lauti compensi per ospitare in residence persone in difficoltà abitativa, spendendo cifre folli con cui si potrebbe “donare” del denaro alle persone e chiederne in cambio un servizio civico.

In attesa che la “rivoluzione” che molti promettono (campa cavallo…) o che non si decida di porre fine a tutto questo (e l’unico modo lecito è trasferirsi in un altro Paese, in cui il rapporto tra tasse, servizi e rispetto per il cittadino sia più equilibrato, più sostenibile), oggi si verseranno molte voci di tassazione e così la tredicesima (per chi la prende…) sarà spesso anticipata dai lavoratori allo Stato, l’affamato Leviatano (per un’analisi dettagliata, vi rimandiamo all’articolo di due giorni fa: qui).

Sul fronte più doloroso, spesso incomprensibile e comunque in molte realtà italiane squilibrato in termini di costo/benefici, il ministero dell’Economia e delle Finanze stima per il 2014 un gettito fiscale proveniente da Imu/Tasi complessivo pari a 23,7 miliardi su base annua.

Lo si desume dal sito istituzionale del Mef, in cui si spiega che “dal 2014 l’Imu è dovuta sugli immobili diversi dalle abitazioni principali (tranne le ‘prime case’ di lusso), mentre queste sono soggette alla Tasi. In relazione al prelievo Imu, si è registrato nel 2012 un gettito di 23,8 miliardi: il prelievo sugli immobili è rimasto dunque invariato tra il 2012 e il 2014 (il dato relativo al 2013 non è significativo in considerazione delle esenzioni una tantum previste dai decreti legge n. 102/2013 e n. 133/2013 per le abitazioni principali, i terreni e altre categorie di immobili). In particolare per le abitazioni principali, l’imu/tasi dovuta nel 2014 (pari su base annua a 3,4 miliardi di euro) è minore dell’imu 2012 (circa 3,9 miliardi di euro): la riduzione complessiva è del 13,9%“.

Per i fabbricati diversi dall’abitazione principale i versamenti su base annuale dell’imu/tasi 2014 risultano superiori del 4% rispetto all’imu versata nel 2012. Per i terreni, i versamenti su base annua dell’imu 2014 (la tasi non è dovuta) mostrano una riduzione del prelievo pari al 15% rispetto all’imu 2012 (-6% per le aree fabbricabili e -42% per i fabbricati rurali)“, continua la stima del Mef.

Se si considerano i soli contribuenti persone fisiche per i quali è stato possibile abbinare l’imposta dovuta con le relative proprietà immobiliari (limitandosi ai fabbricati, senza considerare i terreni e le aree fabbricabili) – prosegue il quadro tracciato dagli analisti di via XX Settembre – nei 7.405 comuni che hanno deliberato aliquote ed eventuali detrazioni entro la scadenza del 10 settembre 2014, il prelievo medio imu/tasi 2014 (versamenti in acconto e proiezione dei versamenti a saldo) risulta circa 676 euro, a fronte di circa 638 euro di imu 2012. In particolare il prelievo medio per l’abitazione principale è diminuito passando da 226 euro per l’imu 2012 a 204 euro dell’imu/tasi 2014“.

A fronte di questi dati, la CNA ha lanciato l’allarme peso fiscale sugli immobili delle imprese, rilevando che negli ultimi 36 mesi il fisco ha drenato dagli immobili italiani quattro miliardi e 900 milioni di euro. Di tanto è cresciuta la tassazione locale degli immobili produttivi delle imprese. Il calcolo è stato effettuato dalla CNA in uno studio dell’Osservatorio sulla tassazione della piccola impresa.

Si tratta – ha rilevato la Cna – di una enorme mole di denaro sottratta agli investimenti ma ancora più grave è l’escalation della spremitura, passata, proprio negli anni in cui più mordeva la crisi, dai 4,7 miliardi del 2011, quando era in vigore solo l’Ici, ai 9,6 miliardi di quest’anno, somma delle entrate di Imu e Tasi“.

Prima di tutto – ha evidenziato lo studio dell’Osservatorio della CNA sulla tassazione della piccola impresa – va tenuto conto che a innalzare la tassazione è, talvolta, l’elevato valore catastale degli immobili, che può andare addirittura al di sopra del valore di mercato“. “È il caso – si sottolinea – a esempio, di Firenze“, mentre nel 2014 l’artigiano più tartassato d’Italia dal fisco avrà sede a Napoli: un titolare di laboratorio artigianale, spiega la CNA, pagherà “complessivamente 9.316 euro l’anno, davanti a Reggio Calabria (9.213) e Roma (9.013)“.

Una follia che si perde, come detto, in mille rivoli improduttivi e che eterna il rapporto tra Stato e cittadini come un perverso rapporto di sudditanza in cui il Leviatano/Stato si ciba della carne dei sudditi/schiavi e del sangue a scadenze prefissate. Come oggi. 

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