Giorgio Napolitano si è dimesso e ha lasciato il Quirinale, salutato dagli onori militari

Il capo dello Stato ha presentato ufficialmente le proprie dimissioni dall’ufficio di presidente della Repubblica. Il presidente del Senato ha assunto le funzioni di capo dello Stato provvisorio

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Roma – Giorgio Napolitano ha presentato le proprie dimissioni dall’ufficio di presidente della Repubblica.

Lo ha comunicato una nota ufficiale del Quirinale “Il Presidente della Repubblica – recita il comunicato – ha firmato questa mattina, alle ore 10.35, l’atto di dimissioni dalla carica. Il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Donato Marra, sta provvedendo a darne ufficiale comunicazione ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati e al Presidente del Consiglio dei Ministri.”

Come prima conseguenza, Giorgio Napolitano è diventato senatore a vita e presidente emerito della Repubblica. Le dimissioni sono nell’attuale ordinamento costituzionale tra i pochi atti detti “personalissimi”, in quanto non necessitano di controfirma del presidente del Consiglio dei ministri.

Matteo Renzi ha tributato al capo dello Stato dimissionario un saluto sintetico, ma esaustivo (dal suo punto di vista) via Twitter: “Grazie presidente”.

Per effetto delle dimissioni, il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha assunto le funzioni di capo provvisorio dello Stato. Grasso è tra i nomi che circolano quale successore di Giorgio Napolitano.

Napolitano è atteso nel cortile d’onore del Quirinale dai reparti rappresentativi delle cinque Forze Armate e dei Corpi Armati dello Stato. Dopo il saluto militare, Napolitano ha salutato tutti i collaboratori e poi è uscito dal cortile su una Lancia Thema senza insegne presidenziali.

Da questo momento, il doppio mandato presidenziale di Giorgio Napolitano appartiene al dibattito istituzionale e storico. Non c’è dubbio che ha operato in condizioni difficili, ma anche che abbia interpretato in senso troppo estensivo il proprio mandato presidenziale, togliendo al voto popolare il compito di scegliere un governo investito dalla volontà sovrana dei cittadini/elettori.

(Credit: AGI) © RIPRODUZIONE RISERVATA