Greta & Vanessa, le cooperanti bricoleur “rapite” in Siria, arrivate a Ciampino. Accolte da Gentiloni…

Il ministro degli Esteri finora non ha trovato un minuto per telefonare a un ambasciatore abbandonato nelle sabbie mobili della giustizia filippina con un’accusa tanto infamante quanto palesemente infondata (Daniele Bosio, per fare nomi e cognomi), però il tempo per andare a prendere le due incoscienti ragazze lombarde lo ha trovato. E non chiamiamole cooperanti internazionali…

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Roma – Greta Ramelli e Vanessa Marzullo sono arrivate in Italia. L’aereo Dassault Falcon 900 (I-NEMO) della Presidenza del Consiglio dei Ministri in uso ai Servizi di Informazione e Sicurezza è atterrato intorno alle 4.05 all’aeroporto di Ciampino, dopo un viaggio di ore dalla Turchia.

Ecco il tragitto compiuto dal Dassault Falcon 900 dei Servizi di Informazione e Sicurezza, dalla Turchia all'Italia, per riportare in Italia le due ragazze pseudo-cooperanti
Ecco il tragitto compiuto dal Dassault Falcon 900 dei Servizi di Informazione e Sicurezza, dalla Turchia all’Italia, per riportare in Italia le due ragazze pseudo-cooperanti

Dopo cinque mesi e mezzo di prigionia, grazie al pagamento di un riscatto che alcune fonti individuano in 12 milioni di dollari, altre di 20, sono state liberate dai miliziani del Fronte al-Nusra che le detenevano. Non si sa ancora se le due ragazze siano state “cedute” o “vendute” dai primi rapitori, che le avevano prelevate il 31 luglio scorso. 

Aspetti che le due ragazze chiariranno con i magistrati della procura di Roma, competenti per territorio. Intanto riceveranno le prime cure all’ospedale militare del Celio, dove i medici domani ne verificheranno lo stato di salute. Una delle due ragazze sembra abbia avuto qualche problema di salute, risolto anche grazie ai contatti mantenuti nel corso dei mesi. 

Tuttavia è una mistificazione chiamarle cooperanti internazionali, perché la cooperazione ha regole, procedure e presupposti che le due raffazzonate ragazze non hanno minimamente seguito, mettendo a rischio la propria vita e la politica della Repubblica. 

Dal nostro punto di vista, il problema non è costituito dai soldi spesi per salvarle (ammesso che loro stesse non abbiano giocato un ruolo anche in questo: la magistratura verifichi con tutti i mezzi), ma dal prezzo politico che l’Italia sarà costretta a pagare per sdebitarsi dell’impegno dei servizi turchi – lo diciamo senza infingimenti – adoperatisi per la loro liberazione. 

E tuttavia, bentornate Greta e Vanessa, dovrete dare a tutti gli italiani alcune precise spiegazioni. Per esempio, dovrete spiegarci quel sorriso trattenuto a fatica nel video pubblicato sul web il 31 dicembre scorso. Molti osservatori lo hanno notato e noi siamo tra questi.

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