Aereo caduto, una tragedia, cinque domande inevase, 150 morti e un dubbio: la Difesa Aerea francese esiste ancora?

L’aereo è rimasto fermo ieri notte per sei ore a causa di un guasto al portellone del carrello anteriore, poi è stato riparato. Ha seguito una rotta già utilizzata il giorno prima, ma nell’entrare in Continente dal mare ha seguito una traiettoria discendente innaturale. Perché il controllo aereo civile non ha lanciato l’allarme? Perché non è intervenuta la Difesa Aerea? O è intervenuta…?

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Marsiglia – L’Airbus A320 della compagnia aerea Germanwings – una low cost per modo di dire, se alle spalle si ha Lufthansa –  che si è schiantato sulle Alpi Marittime della Provenza, ieri notte era rimasto bloccato per un guasto tecnico presso l’aeroporto di Düsseldorf. Il problema che aveva fermato l’aeroplano in modalità AoG (Aircraft on Ground, aereo a terra) aveva riguardato il portello del carrello anteriore (Nose Landing Door).

Lo riporta il sito web del ‘Der Spiegel’, che cita un portavoce della Lufthansa. Si spiega così perché questa sera siano stati cancellati oltre 30 voli, per il rifiuto degli equipaggi a iniziare a volare. Evidentemente, piloti e equipaggi hanno dubbi sulla proficuità delle manutenzioni effettuate dalla compagnia aerea (e dal gruppo: i piloti della compagnia tedesca capogruppo sono in sciopero da sette giorni per dissidi sui trattamenti pensionistici).

Il disastro aereo costato la vita a 150 persone – tra cui 16 liceali in gita di istruzione e due neonati – può essere dunque spiegato con il riproporsi del guasto al portellone del carrello anteriore? E chi può dirlo, si può ipotizzare che un’apertura improvvisa non avrebbe però potuto causare un danno così grave da azzerare le comunicazioni tra il velivolo e il controllo aereo.

Quindi un incidente aereo per il quale al momento non si può ipotizzare una motivazione plausibile, perché molte cause potrebbero essere tutte plausibili, ma con un comune denominatore: la depressurizzazione improvvisa dell’aereo. Per incidente? Per errore? Per sabotaggio? Per azione deliberata, quindi terroristica? Tutto può essere e tuttopuò non esserlo.

Ci sono però alcuni dubbi, domande alle quali bisognerà dare una risposta attraverso l’analisi delle scatole nere, dei tracciati radar e delle comunicazioni del traffico aereo civile e militare. Perché anche qualche domanda inevasa sotto il profilo militare deve trovare risposta.

Prima domanda: è stato appurato se lo stesso problema al portello del carrello avrebbe potuto riproporsi su uno dei portelloni di accesso alla carlinga? Su questo ancora la Lufthansa e la Germanwings non ha chiarito, probabilmente nelle prossime ore, con la pressione crescente dell’opinione pubblica europea – perché è chiaro: questa è una tragedia europea che ci riguarda tutti (sarà chiaro alla fine del nostro ragionamento perché) – la controllante spiegherà in modo esaustivo tutto quel che si deve spiegare.

Seconda domanda:  il volo 4U9525 è decollato alle 10.01 dall’aeroporto di Barcellona con direzione Düsseldorf, avendo maturato oltre 25 minuti di ritardo. Nel tragitto in cui precipita – perdendo 9.000 metri in nove minuti nessun allarme è stato attivato dalla cabina di pilotaggio: perché?
L’ipotesi circolante è che – per motivi che al momento ignoriamo – una depressurizzazione improvvisa abbia provocato ipossia (mancanza di ossigeno nel cervello, ndr) in piloti e passeggeri: l’aereo avrebbe proseguito fino a schiantarsi sulle montagne provenzali.

Terza domanda: voci contraddittorie su un ‘SOS’ (mayday) proveniente dall’aereo sono state confermate pure da Germanwings.  Un aereo che viene seguito per nove minuti perdere quota in modo così repentino e continuo non innesca un processo di verifica del controllo aereo civile?

Quarta domanda: appurato che la rotta seguita era stata percorsa pure il giorno precedente dallo stesso aereo e per la stessa tratta, un aereo che arriva dal mare, entra sul continente dalla Provenza meridionale, ma perde quota in modo veloce non attiva le procedure di emergenza della difesa aerea francese?

Quinta domanda: se l’A320 tedesco fosse stato dirottato da terroristi a bordo, capaci di neutralizzare i due piloti, avrebbe potuto essere utilizzato – in modalità 11 Settembre 2001 – contro Marsiglia e le basi della Marine Nationale e dell’Armée de l’Aire di Tolone. Ciononostante, non sembra che la difesa aerea francese – integrata in quella Nato e guidata dal centro di controllo di Torrejon, in Spagna – sia mai entrata in scena. Perché?

Ad alcune di queste domande potrà dare risposta la lettura delle due scatole nere. Ad altre dovrà dare risposta il Primo Ministro francese, Manuel Valls, e il ministro della Difesa di Parigi, Jean-Yves Le Drian.

C’è una sesta domanda: su quali basi il presidente francese François Hollande ha dichiarato subito che non ci fossero sopravvissuti, nel momento in cui non si conosceva ancora neanche l’esatta zona dell’impatto? C’entra forse la Difesa Aerea francese, obbligata a tirare giù un aereo dirottato da terroristi che avevano già compiuto un atto irreparabile a bordo?

È, lo precisiamo, una elucubrazione, un cattivo pensiero. Ma uno specialista di cattivi pensieri, più volte capo del governo in Italia, era del parere che “a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”. E così anche questa volta?


 


Per un errore di digitazione Lufthansa è stato scritto per errore come Lufthansa. Ci scusiamo con il lettori per l’errore. E ringraziamo chi ce lo ha segnalato con estrema cortesia.

AGGIORNAMENTO 1, 25/03/2015, ORE 01:24:30 | (Credit: AirLive.net) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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