Germanwings, la Lufthansa propone alle famiglie delle vittime tedesche un risarcimento ridicolo

Oltre ai 50mila Euro messi a disposizione delle famiglie dei passeggeri uccisi dal co-pilota Lubitz, offerto un saldo di 25mila euro per chiudere la partita dei risarcimenti. La compagnia aerea tedesca lotta per la sopravvivenza: a settembre la Commissione Europea aprirà una procedura di infrazione contro la Germania per le inadempienze sui controlli di idoneità dei piloti. Lubitz seppellito sabato scorso a Montabaur

La lapide in granito grigio deposta a Le Verne in memoria delle 150 vittime del volo 4U9525 della Germanwings
La lapide in granito grigio deposta a Le Verne in memoria delle 150 vittime del volo 4U9525 della Germanwings

Francoforte – Se le indiscrezioni circolate ieri si rivelassero veritiere, bisognerà dirlo senza alcun pelo sulla lingua l’aggettivo più appropriato: scandaloso. Forse anche ‘offensivo‘, più probabilmente un tentativo di difendersi attaccando.

Parliamo della proposta di risarcimento alle famiglie dei passeggeri del volo Germanwings 4U9525 in volo da Barelona a Düsseldorf precipitato sulle Alpi francesi il 24 Marzo scorso, per un’avaria al cervello del co-pilota Andreas Lubitz, che in preda alla follia decise che era arrivato il momento di farla finita e di portare con sé altre 149 persone, colpevoli solo di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato.

La Lufthansa, compagnia aerea proprietaria del 100% di Germanwings, avrebbe proposto alle famiglie delle vittime di quel maledetto volo un saldo di 25mila Euro, che si aggiungerebbero alle 50mila elargite nell’immediatezza dei fatti, per affrontare l’emergenza.

Questa sarebbe la cifra offerta alle famiglie delle vittime tedesche, per le quali vigerebbe la legislazione interna della Germania: le famiglie delle vittime di diversa nazionalità, invece, sarebbero tutelate da norme IATA e la questione sarebbe molto più complessa, perché molte di esse sembrano determinate a portare la Lufthansa di fronte al proprio giudice, per ottenere risarcimenti miliardari in base al principio della responsabilità oggettiva della compagnia aerea, che esercitò male i doveri di controllo dell’idoneità a volare dei propri piloti.

Christof Wellens, avvocato che tutela i diritti di 15 famiglie di 31 vittime del disastro, ha giudicato insufficiente la proposta, circostanza che consente di attribuire a questa indiscrezione un minimo di fondatezza. “Penso sia difficile che anche una sola delle famiglie accetti” questa proposta, ha dichiarato all’agenzia stampa tedesca Dpa il legale, spiegando che questa cifra rappresenterebbe il saldo dell’anticipo di 50mila euro per persona già pagati alle famiglie delle vittime dalla Lufthansa come forma di assistenza immediata nei giorni successivi all’incidente.

L'avvocato Christof Wellens intervistato dalla rete televisiva tedesca phoenix
L’avvocato Christof Wellens intervistato dalla rete televisiva tedesca phoenix

Da Francoforte, quartier generale della Lufthansa, si attende nelle prossime ore una nota di chiarimento sull’offerta. A marzo, un portavoce della compagnia aveva fatto sapere che un consorzio di società di assicurazioni aveva messo a disposizione 300 milion di dollari, pari a circa 270 milioni di euro, per coprire il risarcimento delle 150 vittime, le spese per la distruzione dell’Airbus A320 e gli annessi costi per la perdita del personale.

L’avvocato Wellens stesso nello scorso Aprile aveva commentato sulla possibilità di pervenire a un accordo con la compagnia tedesca. “Dipenderà da quanto costruttive siano le trattative con Lufthansa e Germanwings”, aveva affermato il legale. “Se sono disposti a negoziare sugli importi riconosciuti a livello internazionale, allora troveremo una soluzione. In caso contrario, dobbiamo trovare un modo per portare avanti le nostre rivendicazioni, il che ci porterà in tribunale”. Anche perché la gamma di persone che il legale rappresenta va da un bimbo di pochi mesi a donne rimaste vedove e in una condizione per la quale è difficile trovare un lavoro.

Ma su queste considerazioni si stagliano le drammatiche e incredibili conclusioni delle inchieste aperte sull’incidente dalla Procura di Marsiglia, da quella di Francoforte e dalla Bea (Bureau d’Enquêtes et d’Analyses pour la sécurité de l’aviation civile), che hanno stabilito senza ombra di dubbio l’origine dello schianto: la deliberata intenzionalità del co-pilota Andreas Lubitz, che aveva preso i comandi dell’aereo in volo da Barcellona a Düsseldorf.

Lubitz era affetto da depressione a causa della sua salute cagionevole, soprattutto alla vista, ed era arrivato alla conclusione che avrebbe perso il lavoro a causa dei disturbi alla vista, che ne avrebbero precluso il pilotaggio, mandando in frantumi il sogno di una vita.

In tutta la questione dei risarcimenti, va inserita anche la valutazione che delle indagini ha elaborato la Commissione Europea, che sarebbe ormai sul punto di aprire una procedura di infrazione contro la Germania per violazione dei trattati europei a causa delle gravissime lacune nelle procedure di controllo dell’idoneità dei piloti al volo. Un fatto che sicuramente sposta l’asse patrimoniale della compagnia tedesca sul lato del fallimento tecnico, perché sarebbe difficile resistere in tribunale alla richiesta dei cittadini tedeschi di un risarcimento superiore a quello ordinario – previsto dalla normativa interna in Germania – vista la responsabilità oggettiva della Lufthansa nel non aver evitato che l’incidente accadesse.

Andreas Lubitz, come ieri ha reso noto la ‘Bild’, è stato seppellito sabato scorso nel piccolo cimitero di Montabaur, piccolo centro tra Bonn e Francoforte in cui era nato. Una piccola croce in legno lo ricorda nella tomba, contrassegnata solo dal soprannome con cui era chiamato in famiglie e dagli amici. Epilogo litugico di una storia umana con un finale terribile.

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