Rosberg vince il GP di Spagna e rompe l’incantesimo. Hamilton 2°. Vettel 3°. Arrivabene: “non son contento”

Räikkönen solo quinto, dietro a Bottas: ma che partenza! Massa 6° grigio. Red Bull a punti con Ricciardo, legnate tra Kvyat e Sainz all’ultimo giro per un punto. Anche Grosjean a punti, peccato per Maldonado

Nico Rosberg, prima vittoria nel 2015 in Spagna (foto Mercedes AMG F1)
Nico Rosberg, prima vittoria nel 2015 in Spagna (foto Mercedes AMG F1)


Barcelona – Lo aveva promesso già giovedì agli inviati di Sky: pole e vittoria. Missione compiuta per Nico Rosberg, che ha vinto la prima gara del 2015, aggiudicandosi il GP di Spagna dominato dall’inizio alla fine. Con una partenza senza sbavature e con la contestuale esitazione di Hamilton, Rosberg ha avuto vita non difficile, gestendo bene le gomme e sfruttandole con precisione per rientrare nella strategia a due soste, mentre Hamilton – su tre soste – ha avuto ragione solo di Sebastian Vettel, che in partenza si era istallato al secondo posto.

Il distacco su Hamilton (17”551) e su Vettel (45”342) rende bene l’andamento della corsa, condotta con nervi salti, tanto quanto nervoso – perfino sul podio e in conferenza stampa – è sembrato Hamilton. Con il successo, il pilota tedesco rosicchia sette punti al compagno di squadra in classifica iridata, che però Hamilton continua a guidare con saldezza imperiale. Gli imperi si sa però valgono finché durano.

Rosberg ha confermato la statistica: è il nono pilota a vincere partendo dalla pole position, un risultato coerente con il disegno del tracciato che non favorisce di certo i sorpassi. Se non fosse stato per l’attenzione alla strategia o per certi accadimenti fortuiti (Grosjean che incolpa via radio Maldonado di averlo tamponato, quando è avvenuto esattamente il contrario o l’ala posteriore della Lotus del venezuelano che abbandona la compagnia, forse per un cedimento dei materiali pericolosissimo…), sarebbe stata una gara da sonno profondo.

Per le Ferrari, il dato emergente in Spagna è la superiorità aerodinamica delle due Mercedes, tanto da spingere Maurizio Arrivabene, team principal del team di Maranello, a non eccedere in diplomazia: “non sono contento del risultato, distacco pesante”. Punto e a capo.

In realtà, il GP di Spagna potrebbe essere una gara interlocutoria, perché aver corso con due assetti aerodinamici diversi ha consentito l’acquisizione di dati che saranno utili per migliorare la monoposto. Il terzo posto di Vettel e il quinto di Räikkönen valgono punti pesanti, che spingono a migliorare.

Per Hamilton da registrare anche il problema alla posteriore sinistra nel primo pit stop al 14° giro (costatogli 2”), che ha imposto il cambio di strategia per passare a una a tre soste, rivelatasi poi vincente per per superare Vettel, non per riprendere Rosberg, malgrado i giri veloci sul finale. In pista Hamilton non avrebbe potuto superare Vettel, per ammissione esplicita del campione del mondo in carica in un team radio.

Valtteri Bottas quarto è partito, quarto è arrivato, senza acuti e con molta gestione. Al contrario, come detto, Räikkönen, che deve il suo quinto posto finale a una grande partenza e a due sorpassi fulminanti su Sainz e Verstappen. Il resto è stato solo gestione.

Viceversa, Felipe Massa ha beneficiato di una strategia a tre soste, risalendo tre posizioni rispetto alla partenza.

Un raggio di sole sulla Red Bull, che ha consentito a Daniel Ricciardo di portare a casa un settimo posto, anche se con l’onta del doppiaggio, così come Grosjean, che ha raccolto l’ottava posizione, dopo una gara di battaglia, anche con Maldonado, che però andava anche meglio del franco-tedesco, al Montmelò campione del lamento. Il pilota venezuelano infatti ha avuto l’ala posteriore danneggiata probabilmente da un tamponamento di Grosjean, che invece si è lamentato di essere stato tamponato. Roba da oculista. Controllatina alla vista che forse sarebbe richiesta davvero per il mezzo-investimento di un meccanico durante l’ultimo pit stop, con dramma evitato per un miracoloso pelo, se l’episodio non fosse legato a probabili noie al cambio sulla monoposto. Maldonado alla fine ha dovuto ritirarsi, ma è un miracolo che non sia accaduto niente, viste le condizioni dell’ala.

Il giovane idolo locale, figlio di idolo – diciamo – Carlos Sainz Jr ha battagliato tutta la gara con la propria monoposto, che ha patito un incredibile calo di prestazione. Alla fine, il nono posto finale premia la determinazione del pilota, che all’ultimo giro ha dovuto fronteggiare l’attacco garibaldino di Daniil Kvyat, che ha attaccato in modo troppo rude, spingendo lo spagnolo fuori pista e costringendolo a un taglio. Tutto sotto investigazione, quindi classifica provvisoria come non mai.

Il calo della Toro Rosso ha confinato Verstappen fuori dalla zona punti, davanti a Nasr, Perez, Ericsson e Hülkenberg. Button, con il 16° posto, tocca il fondo della classifica dei ‘normali’. Alonso, con l’altra monoposto di Woking, ha dovuto ritirarsi al 18° giro con gravi problemi ai freni, certificando così le difficoltà della McLaren, che invece a Barcelona era attesa con un pacchetto di aggiornamento, rivelatosi inefficace.

Chiudono la classifica le due Manor/Marussia di Stevens e Merhi, rispettivamente a 3 e a 4 giri. Bisognerebbe riflettere sulla sicurezza in pista, quando ci sono monoposto così lente in pista. Questa non è Formula 1, è pantomima di F1.

Fra 15 giorni il GP più glamour dell’anno, dove tutto può accadere e dove tutto è relativo. La Ferrari proverà a ripetere il blitz della Malesia, ma le variabili sono talmente tante, che fare pronostici è impossibile.

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20150417-4_bahrain_flagFORMULA 1 GRAN PREMIO DE ESPAÑA PIRELLI 2015 – GARA (Classifica provvisoria)

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Primati
In prova: Rubens Barrichello (2009), Brawn GP BGP001-Mercedes, 1’19’’954 a 209,595 km/h di media
In gara: Kimi Räikkönen (2008), Ferrari F2008, 1’21’’670 a 205,191 km/h di media
Sulla distanza: Felipe Massa (2007), Ferrari F2007, 1h31’36’’230 a 198,102 km/h di media
Limite di velocità in Pitlane: 80 km/h durante prove, qualifiche e gara
DRS: I settori DRS sono collocati tra le Curve 9 e 10 e tra la Curva 16 e la Curva 1, sul rettilineo di partenza/arrivo. La Zona DRS 1 ha il punto di rilevazione del distacco 86 metri prima la Curva 9 e il punto di attivazione 40 metri dopo la Curva 9. La Zona DRS 2 ha il punto di rilevazione del distacco all’altezza della postazione delle Safety Car e l’attivazione 157 metri dopo la Curva 16.

Timing ufficiale

Venerdì 8 Maggio 2015
Prove Libere 1: 10.00 – 11.30

Sky Sport F1 HD Canale 207: diretta – RaiSport1: differita alle 14.30

Prove Libere 2: 14.00 – 15.30

Sky Sport F1 HD Canale 207: diretta – RaiSport1: differita alle 18.30


Sabato 9 Maggio 2015
Prove Libere 3: 11.00 – 12.00 Sky Sport F1 HD Canale 207: diretta – RaiSport1: differita alle 16.00
Qualifiche: 14.00Sky Sport F1 HD Canale 207: diretta – Rai2: differita alle 18.00

Domenica 10 Maggio 2015
Gara: 14.00 (18.00 locali): Sky Sport F1 HD Canale 207: diretta – Rai2: differita alle 21.10

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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.