Ebola, infermiere di Emergency trasportato in biocontenimento a Roma su un C-130 dell’Aeronautica Militare

L’aereo della 46^ Brigata Aerea di Pisa ha prelevato il paziente ad Alghero e lo ha trasportato all’aeroporto militare di Pratica di Mare la scorsa notte

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Roma – Il paramedico sardo di Emergency risultato positivo al test di rilevazione del virus ebola è stato trasportato all’Istituto Nazionale Malattie Infettive (INMI) “Lazzaro Spallanzani” di Roma – centro di riferimento nazionale per la lotta contro l’epidemia del virus ebola – la notte scorsa, con un volo militare effettuato da un aereo della 46^ Brigata Aerea di Pisa. Ne ha dato notizia l’Aeronautica Militare in una nota, in cui si precisa che il trasporto è stato effettuato su “richiesta del Ministero della Salute” in condizioni di “alto bio-contenimento”.

Un Hercules “C-130 della 46^ Brigata Aerea di Pisa è decollato per Pratica di Mare”, dove è custodita la “speciale barella aviotrasportabile “A.T.I.” (Aircraft Transport Isolator) e il personale medico dell’Aeronautica Militare, specializzato nella gestione e nel trasporto di malati altamente infettivi”, spiega la nota.

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Successivamente, l’aereo da trasporto è “ripartito alla volta del distaccamento aeroportuale di Alghero (SS)”, dove il paziente è stato condotto in condizioni di massima sicurezza e seguendo il protocollo stabilito dal ministero della Salute, utilizzando un’ambulanza e personale medico attrezzati all’uopo.

Il volontario di Emergency, che ha operato in Sierra Leone fino alla prima settimana di maggio, è stato imbarcato sull’Hercules, che poi è “decollato con destinazione Pratica di Mare, dove li ha attesi un’ambulanza” inviata dall’INMI “Lazzaro Spallanzani” di Roma.

Per l’Aeronautica Militare Italiana è il secondo trasporto in biocontenimento: il primo fu effettuato lo scorso 24 Novembre, quando fu riportato in Italia, sempre dalla Sierra Leone, Fabrizio Pulvirenti, medico di Emergency che aveva contratto il virus della febbre emorragica presso una struttura dell’associazione presieduta da Gino Strada.

L’Arma Azzurra ha sviluppato un’alta “capacità di effettuare trasporti di malati altamente infettivi attraverso l’utilizzo di speciali barelle isolate”, ricorda la nota dell’AMI, nel quadro di una implementazione delle capacità di “evacuazione aeromedica in bio-contenimento fin dal 2005“, azione in cui opera in “stretto coordinamento sia con il Ministero della Salute, sia con il Dipartimento della Protezione Civile”.

La capacità di trasporto in condizioni di biocontenimento si avvale dell’utilizzo di “speciali barelle aviotrasportabili “A.T.I.” (Aircraft Transport Isolator)” e di “più piccoli sistemi terrestri “S.T.I.” (Stretcher Transit Isolator), indispensabili al momento del trasbordo del paziente dall’aeromobile all’ambulanza”.

Per l’effettuazione di questi trasporti eccezionali, l’Aeronautica Militare utilizza tutto il range di velivoli da trasporto a lunga distanza disponibili, ossia i Lockheed Martin C-130J “Super” Hercules e il Boeing KC-767 in configurazione “COMBI” per i voli a lungo raggio.

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