A Cannes applausi a ‘Mediterranea’, il film sulla rivolta di Rosarno del 2010

Fatti che si collegano con la cronaca odierna, in cui migrazioni nascondono drammi personali, ma anche realtà e convivenze difficili che spesso sconvolgono già precari equilibri sociali, facendo scattare le immancabili e miserrime molle dello sfruttamento

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Cannes – “Mediterranea” dell’italo-americano Jonas Carpignano è stato applaudito dal pubblico della Semanine de la Critique di Cannes. La storia del viaggio di due amici che dal Burkina Faso arrivano a Rosarno, in Calabria, alla ricerca di una vita migliore, è piaciuta.

Ayiva, un padre single, e Abas, una volta arrivati in Italia, si rendono conto che la realtà per gli immigrati è ben diversa da come gli veniva raccontata da un amico. Il primo trova accoglienza e lavoro, il secondo è 20150520-mediterranea-jonas-carpignano-320x360sempre più disilluso, ma entrambi si troveranno di fronte agli scontri tra immigrati e popolazione locale che la cronaca ha raccontato nel 2010.

Ora non resta che decidere se ritornare in Africa o rimanere in Itala. Una storia che si riferisce ad un evento specifico, ma che nello stesso tempo si ripercuote sulle recenti tragedie accadute nel Mediterraneo.

“Questa storia la volevo già raccontare nel 2011/12 – ha dichiarato il regista – una storia che in parte ha delle connessioni con la mia storia personale: mia madre è afro-americana, mentre mio padre è italiano. Mi ha sempre interessato la convivenza tra razze diverse e soprattutto il rapporto tra persone di colore e la realtà italiana. Quando ho saputo dei fatti di Rosarno sono subito partito per Calabria.

Volevo approfondire i motivi della rivolta. Ho iniziato a parlare con le persone del luogo e a raccogliere storie sulle loro vite. Qui ho anche trovato la maggior parte degli attori che recitano nel film”. Poi il regista si sofferma sui motivi delle recenti migrazioni: “Queste persone fuggono dai propri Paesi perché non hanno scelta. Si trovano di fronte a un bivio: la vita o la morte”.

(AGI)

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