Amministrative, secondo la Commissione Antimafia ci sono quattro ‘impresentabili’ nelle liste della Puglia

La Commissione presieduta da Rosy Bindi ha segnalato i primi nomi: venerdì gli altri, perché per oggi è stato impossibile verificare la corrispondenza delle identità personali dei segnalati. Violato il segreto della Commissione, in cui si ammette: “difficoltà e limiti della verifica”. ” Pd e Lega: non ci sarà nessuno dei nostri

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Roma – Quattro nomi di candidati per il rinnovo della Giunta e del Consiglio Regionale della Puglia sono stati segnalati dalla Commissione parlamentare Antimafia nell’ambito della verifica sui cosiddetti ‘impresentabili’. Si tratta di:

1) Giovanni Copertino, candidato di Forza Italia a sostegno di Adriana Poli Bortone, accusato di corruzione e truffa nell’ambito di un processo su una gara d’appalto in ambito sanitario;

2) Fabio Ladisa, ex consigliere barese, schierato per Michele Emiliano, indagato per truffa, estorsione e furto;

3) Massimiliano Oggiano, ex An, sostiene il candidato di Raffaele Fitto, Francesco Schittulli: imputato in un processo per concorso esterno in associazione mafiosa iniziato nel 2007, è stato assolto, ma la procura antimafia ha ricorso in appello;

4) Enzo Palmisano, del Movimento per Schittulli: è coinvolto in un processo per truffa in ambito sanitario.

L’ufficio di presidenza della Commissione parlamentare Antimafia allargato ai capogruppo si è riunito “per esaminare i risultati della verifica avviata sulla corrispondenza ai requisiti previsti dal proprio codice di autoregolamentazione delle candidature alle prossime elezioni regionali”.

La Presidente, Rosy Bindi, “ha illustrato le modalità operative della complessa attività di raccolta delle informazioni, richieste in prima istanza alla Direzione nazionale Antimafia in virtù dei nuovi poteri conferiti dal recente decreto antiterrorismo”. Si trattava, spiegano alla Commissione Antimafia, “di effettuare una analisi impegnativa e un delicato lavoro di riscontro preventivo su un totale di oltre quattromila candidati, con il coinvolgimento della Dna, delle prefetture e delle procure distrettuali e circondariali per sette regioni chiamate al voto. La Presidente ha riferito sulle difficoltà e i limiti della verifica e ha comunicato i primi risultati”.

Per la regione Liguria “non sono emersi casi che rientrano nelle previsioni del codice“. Per la Puglia “sono stati riscontrati quattro casi“, mentre per la Campania “i dati sono ancora parziali, così come per le altre regioni”. L’ufficio di presidenza ha dato mandato alla presidente Bindi “di completare la verifica entro venerdì prossimo”.

VIOLATO IL SEGRETO DELLA COMMISSIONE – “Preso atto che durante la riunione e prima che si concludessero i lavori sono stati divulgati alcuni nominativi”, Rosy Bindi “ha stigmatizzato la violazione del segreto, e sottolineato il venir meno delle regole di correttezza e reciproca fiducia tra i membri dell’ufficio di presidenza”. Una dichiarazione che i segnalati potranno utilizzare per impugnare questa lista di proscrizione arbitraria e non fondata su alcuna norma giuridica di rilievo penale.

Nel ringraziare la Dna, gli uffici giudiziari e le prefetture per la collaborazione che stanno fornendo, Bindi ha ribadito “l’esigenza di mantenere il massimo riserbo sul lavoro in corso” e ha diffidato “chiunque dall’utilizzare le attività d’inchiesta e il ruolo istituzionale della Commissione antimafia per diffondere informazioni non suffragate da una verifica ancora in corso“.

Il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha risposto così ai giornalisti a proposito delle liste dei candidati ‘impresentabili’: “c’è la legge Severino e quella va applicata“. Ma gli “impresentabili” dovrebbero rinunciare? “C’è chi fa le liste e che ha la responsabilità – ha osservato – Poi bisogna dire che la commissione parlamentare antimafia si è data delle regole, un codice di autoregolamentazione. Quindi sono delle indicazioni che dà la politica, sta a chi ha la responsabilità delle liste seguirla, e sta ai cittadini ogni volta l’azione definitiva”.

PD – “Nelle liste per le regionali il Partito democratico non ha alcun impresentabile, lo dico con grande chiarezza”, ha sottolineato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel corso di un’intervista all’emittente Canale 21.

“Aspettiamo l’esito” della verifica della Commissione Antimafia “ma per il lavoro che abbiamo svolto sulle nostre liste ritengo che non ci sarà nessun esponente del Pd” ha spiegato anche Lorenzo Guerini a margine della presentazione della Pdl del Pd sui partiti. “Abbiamo applicato il codice etico e in alcune realtà siamo andati anche oltre”, ha rimarcato Guerini.

LEGA – Anche la Lega rivendica di non avere ‘impresentabili’. “Sono orgoglioso delle mie liste, delle donne e degli uomini della Lega. Se qualcun altro ha candidato gente strana ne risponderà qualcun altro” ha detto il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, oggi a Genova per un’iniziativa elettorale. Quanto alle liste degli alleati, ha aggiunto Salvini, rispondendo alla domanda di un giornalista, “io rispondo delle mie liste. Spero che gli altri abbiano fatto la stessa pulizia”.

MOVIMENTO 5 STELLE – La diffusione parziale dei dati è un “pasticciaccio” dovuto, secondo quanto relaziona il capogruppo del Movimento 5 stelle in Commissione, Francesco D’Uva, al fatto che “i lavori sono stati effettuati di fretta, e mancano dei dati su alcune regioni, da cui non vengono indicati nomi”.

La correttezza del processo elettorale per le amministrative potrebbe essere messa in discussione, a dimostrazione del fatto che nello specifico l’azione della Commissione Antimafia non risponde a logiche serie di prevenzione delle infiltrazioni criminali nelle Istituzioni, ma a una ‘crocettizzazione‘ degli allarmi: in prossimità di scadenze elettorali, un bel polverone serve a fare risplendere in modo discutibile alcuni e a oscurare altri candidati.

Sorge spontaneo un quesito: perché questa valutazione sulla ‘presentabilità’ dei candidati alle elezioni di ogni ordine e grado – necessaria, vista la qualità infima di certi personaggi in lista (in tutta Italia) – non viene stabilita con una legge, affidandone la valutazione a un organo indipendente e non politico?

Il nostro sospetto è che spoliticizzandone il processo, verrebbe meno la leva mediatica con cui alcuni cercano di andare in televisione più di altri. A pensar male si fa peccato, però…

(Credit: Adnkronos) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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