Jihadisti vicini allo Stato Islamico lanciano missili contro Israele per vendicarsi di Hamas: chiamate la neuro!

Il lancio di missili rivendicato dai salafiti della ‘Brigata Omar’, gruppo legato all’ISIS, che intendeva vendicare un attivista islamista ucciso in un conflitto a fuoco dai miliziani di Hamas a Gaza. L’aviazione israeliana ha risposto bombardando tre campi di addestramento, distruggendo infrastrutture. Nessuna vittima sia ad Ashkelon e Netivot in Israele che a Gaza

Missile lanciato su Gaza: un messaggio di pace? (foto di archivio, fonte Epa)
Missile lanciato su Gaza: un messaggio di pace? (foto di archivio, fonte Epa)

Tel Aviv – Per la seconda volta in meno di dieci giorni i ‘pacifici combattenti per la libertà di Gaza e della Palestina‘ (grassetto e virgolette indicano che è una definizione sarcastica, ndr) hanno rotto la tregua tra Gaza e Israele, lanciando due missili in direzione di due città meridionali israeliane, Ashkelon e Netivot, dove è scattato immediatamente il sistema di allarme anti-missile.

A questo ‘gesto di affetto e amicizia verso il popolo israeliano‘ (idem, ndr), l’aviazione di Israele ha risposto con una triplice incursione che ha preso di mira tre “infrastrutture” jihadiste a Gaza, neutralizzando ‘tecnicamente’ potenziali minacce. I primi due obiettivi erano di Hamas, il terzo di un gruppo jihadista legato al sedicente Stato Islamico, le ” Brigate di Omar” che hanno rivendicato il lancio dei missili su Twitter.

Lancio con cui hanno voluto vendicare la morte di un loro miliziano, ucciso giorni fa dalla sicurezza di Hamas nel corso di una operazione di sicurezza interna a Gaza contro le infiltrazioni dell’ISIS nella Striscia di Gaza. Come confermato da fonti mediche locali, nessuna vittima sia in Israele che a Gaza, per fortuna, ma solo danni materiali, più pesanti sul fronte islamista.

Eppure, la motivazione adotta dalle Brigate di Omar avrebbe motivato un trattamento psichiatrico, più che un’incursione dell’Aviazione di Israele, perché si deve essere pazzi scatenati per vendicarsi di Hamas lanciando missili su Israele. Ma tant’è…

Il ministro della Difesa israeliano, Moshe Yaalon, ha puntato il dito contro Hamas, ritenuto responsabile del lancio dei missili sul proprio territorio “anche se quanti hanno materialmente sparato sembrano essere militanti del jihad” che “sfidano Hamas cercando di colpire noi“. Una dichiarazione che si inserisce bene nello scenario di follia dilagante in Terra Santa.

Secondo l’agenzia di stampa palestinese Maan – citata da AsiaNews – le violenze di questi ultime ore sono strettamente connesse al rafforzamento delle misure di controllo e repressione nella Striscia da parte di Hamas, che intende fermare i miliziani di “gruppi islamici terroristi” operativi sul territorio e legati al sedicente Stato Islamico.

Insomma,regolamenti di conti tra bande di terroristi in cerca di visibilità internazionale e di accreditamento su chi è più fetente contro Israele, cui non resta che rispondere agli attacchi. Eppure sulla stampa nazionale la rappresaglia dell’aviazione militare israeliana è posta più in evidenza dei lanci missilistici, un’altra forma di follia mediatica. Che vergogna…

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