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Liceo turco mette la marcia indietro, direzione Sultanato: sì all’abaya, un capetto tanto liberale, signora mia…

Rivoluzionato il dress code scolastico, con la possibilità di indossare un abbigliamento propugnato dalle fazioni più integraliste musulmane. Un passo indietro preoccupante

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Ankara – In un liceo della città di Konya, nell’Anatolia centrale, il preside ha deliberato l’autorizzazione a indossere l’abaya alla quarantina di ragazze che ne avevano fatto in precedenza richiesta. Sopra i pantaloni, la maglietta e il pullover scelti come divisa scolastica, il prossimo anno le studentesse potranno dunque indossare il capo nero (in prevalenza) che copre il corpo dal collo ai piedi, in aggiunta all’hijab (velo).

“Nella nostra scuola ci sono tutto 802 studenti. Circa 30-40 ragazze usano indossare il velo. Queste studentesse – ha spiegato il preside del Liceo Meram Anatolian di Konya, Mehmet Emin Karatas – hanno chiesto fosse loro consentito di mettere l’abaya”.

La notizia, destinata a rinfocolare il dibattito in seno alla società turca, è stata anticipata dalla versione online del quotidiano turco ‘Hurriyet’ e di certo non è estraneo il momento di transizione che la Turchia vive, mentre si staglia all’orizzonte un futuro sempre più vicino al passato, a causa della spinta islamista impressa dal partito del presidente Erdogan negli ultimi anni.

Spinta che alle ultime elezioni è stata fermata, anche grazie all’affermazione del partito curdo, che con il 12,5% dei voti è riuscito a superare l’alta soglia di sbarramento imposta dalla legge elettorale (10%). Tuttavia, ancora non si riesce a formare un governo di coalizione e la legge impone che entro i prossimi 33 giorni siano riconvocate le urne, nel caso di una impasse costituzionale.

Costumi e politica si intersecano in modo pericoloso in una battaglia che transita dalla politica internazionale per il ruolo di cerniera della Turchia, anche nel quadro delle accuse da più parti piovute su Erdogan di sostenere segretamente il sedicente Stato Islamico nella guerra contro Assad in Siria. Una miscela esplosiva pericolosissima per le libertà ‘occidentali, come ha avuto modo di testare la stampa locale, sotto pressione per aver svelato i rapporti pericolosi tra servizi turchi e ISIS.

(Credit: Adnkronos) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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