Grecia, via libera al referendum, primi sondaggi favorevoli al sì. La BCE ‘protegge’ le banche: ok fondi di emergenza

Fallita trattativa con Eurogruppo, lo spettro del default incombe su Atene. La corsa verso i bancomat, ma la Banca Centrale Europea lancia una contromisura che lascia aperto uno spiraglio

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Atene – A 48 ore dall’ormai probabile default della Grecia e quindi la sua uscita dall’euro, il Parlamento ellenico ha approvato la richiesta del premier Alexis Tsipras di effettuare un referendum Domenica 5 Luglio prossima per ottenere l’avallo popolare a respingere l’ultima offerta avanzata dai creditori, Ue-Bce-Fmi e Esm.

Con i deputati della sinistra radicale di Syriza hanno votato a favore del referendum quelli di estrema destra della formazione filo-nazista Alba Dorata. Contro la consultazioni i partiti filo-europei di centro-destra di Nea Dimokratia, i socialisti del Pasok, i centristi di To Potami e i comunisti del KKE.

Tsipras ha chiuso il dibattito in Parlamento chiedendo ai suoi connazionali di votare “No” al referendum, per respingere “l‘insulto” ricevuto dai creditori. “Il momento della verità per loro è venuto, il momento di quando vedranno che la Grecia non si arrenderà, che la Grecia non è un gioco cui si può mettere fine. Sono certo che il popolo greco sarà all’altezza delle storiche circostanze ed emetterà un forte no all’ultimatum”.

Tuttavia i segnali che arrivano dalla grecia non sono dello stesso tenore, perché la maggioranza dei greci vorrebbe restare nell’Eurozona e quindi sarebbe incline a votare sì all’accordo con i creditori.

Lo affermano due due sondaggi pubblicati oggi, ma entrambi realizzati prima che il premier Alexis Tsipras annunciasse l’intenzione di chiamare il popolo a esprimersi con il referendum. Secondo le rilevazioni, il 57% sarebbe favorevole ad accettare l’ultima offerta dei creditori, mentre solo il 29% sarebbe contrario.

Il primo sondaggio è stato realizzato da Alco per il domenicale ‘Proto Tema’, mentre una seconda rilevazione è stata realizzata da Kapa Research per il quotidiano ‘To Vima‘, e in questo caso il 47,2% degli intervistati voterebbe a favore di un “nuovo ancorché doloroso accordo“, contro il 33% di No, mentre gli indecisi sarebbero il 18,4%. Entrambi i sondaggi sono stati realizzati tra il 24 e il 26 Giugno.

L’uscita della Grecia dall’Euro non è mai stata tanto vicina, ma proprio nel giorno in cui è saltato il tavolo del negoziato fra Atene e le istituzioni (l’ex troika ovvero Ue, Bce e Fmi oltre all’Esm) e l’Eurogruppo si è riunito per la prima volta senza un suo membro (atto di dubbia legittimità giuridica, di straordinaria gravità politica), i Paesi della moneta unica hanno ribadito che gli strumenti disponibili sono in grado di fronteggiare il rischio contagio e di evitare il peggio.

La Grecia fa ancora parte dell’Euro”, è stato ripetuto ieri sera a Bruxelles dai partner e dalle istituzioni. Il rischio default non è imminente. Infatti il governo ha potuto pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici e se martedì, come è probabile, non potrà pagare il suo debito da 1,6 miliardi con il Fmi, si troverà in una situazione di arretrato, o al massimo di default ma solo nei confronti del Fondo. In ogni caso, ci si aspetta per lunedì “una giornata molto difficile” per i mercati finanziari e le banche elleniche.

Una lancia di salvataggio è stata lanciata questo pomeriggio dalla Banca Centrale Europea, che ha reso noto il mantenimento della fornitura di liquidità di emergenza (Ela, Emergency Liquidity Assistance) alle banche greche al livello attuale, deciso Venerdì 26 Giugno. Lo riferisce una nota della Bce in cui su fa sapere che Francoforte sta operando insieme alla Banca centrale greca (Τράπεζα της Ελλάδος) per conservare la stabilità finanziaria. Il Consiglio direttivo si dice pronto a riconsiderare la sua decisione.

“A seguito della decisione delle autorità greche di indire un referendum e della mancata proroga del programma Ue di salvataggio, il Consiglio direttivo della Bce lavorerà a stretto contatto con la Banca di Grecia per mantenere la stabilità finanziaria”, si legge nel comunicato. Il “Consiglio della BCE – riunitosi oggi pomeriggio – sta monitorando attentamente la situazione nei mercati finanziari e le potenziali implicazioni per la linea di politica monetaria e per il bilancio dei rischi sulla stabilià dei prezzi nell’euro area. Il Consiglio – conclude il comunicato – è determinato ad usare tutti gli strumenti a sua disposizione nell’ambito del suo mandato”.

Il governatore della BCE Mario Draghi sostiene l’impegno dei Paesi Ue per far fronte alla crisi greca. “Continuiamo a lavorare strettamente con la Banca di Grecia e sosteniamo fortemente l’impegno degli stati membri ad agire per affrontare la fragilità delle economie dell’area euro”. Il Governatore della Banca centrale greca Yannis Stournaras ha dichiarato che “la Banca di Grecia, come membro dell’Eurosistema, prenderà tutte le misure necessarie per assicurare la stabilità finanziaria per i cittadini greci in queste difficili circostanze“.

VERSO LA CHIUSURA DELLE BANCHE – Il governo greco valuterà stanotte la possibilità di imporre controlli sui capitali e la chiusura delle banche da domani. Lo ha riferito il ministro greco delle Finanze, Yanis Varoufakis, nel corso di un’intervista alla Bbc. Nel Paese infatti continua la corsa ai bancomat dei greci, che temono proprio la chiusura dei rubinetti.

Di fronte alle rassicurazioni della BCE alle banche greche e alla disponibilità della liquidità di emergenza, le dichiarazioni di Varoufakis sembrano del tutto prive di responsabilità.

(Credit: AGI) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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