Yemen, liberata questa notte Isabelle Prime, sequestrata il 24 Febbraio scorso

Il 19 Marzo scorso ‘Le Figaro’ aveva diffuso la notizia della sua liberazione, ma poi la notizia era stata smentita. Un comunicato dell’Eliseo ha annunciato questa notte la liberazione della cooperante francese. Hollande ha ringraziato il Sultano dell’Oman per una probabile mediazione. Prime si trova ora sotto la protezione dei servizi segreti esteri di Parigi, dove rientrerà nelle prossime ore

Da destra, Isabelle Prime e la sua interprete yemenita, Cherine Makaoui
Da destra, Isabelle Prime e la sua interprete yemenita, Cherine Makaoui


 

Parigi – Isabelle Prime, la cooperante francese rapita nella capitale dello Yemen, Sanaa, il 24 Febbraio scorso, è stata liberata questa notte. Ad annunciarlo un comunicato dell’Eliseo, pubblicato su Twitter alle 00.37, con cui si informa che “La nostra compatriota Isabelle Prime è stata liberata questa notte”.

Rapita con la sua interprete yemenita Cherine Makaoui, la donna era nello Yemen come consulente del gruppo Ayala Consulting Corporation, branche americana di un gruppo specializzato nella protezione sociale. La notizia del suo sequestro si era diffusa durante il vertice bilaterale Italia-Francia e a sole 36 ore del dispiegamento del Gruppo Navale della portaerei nucleare ‘Charles de Gaulle’ (R91) nel Golfo Arabico, nel quadro delle azioni militari della Coalizione Internazionale contro l’Isis.

Il 19 Marzo il quotidiano conservatore ‘Le Figaro’ aveva diffuso la notizia della sua liberazione, successivamente smentita. In quella occasione però era stata liberata l’interprete, Cherine Makaoui (avvenuta nove giorni prima ad Aden). 

Nel comunicato della presidenza francese – in pieno spirito elettorale in previsione delle presidenziali del 2017 – si sottolinea che “la Francia ha dispiegato tutti i propri sforzi per pervenire a questo lieto fine” e si precisa che la donna “è attualmente sotto la protezione dei servizi francesi”, la DGSE (Direction Générale de la Sécurité Extérieure), e che rientrerà in Francia “nelle prossime ore”.

Nella nota dell’Eliseo si fa riferimento esplicito del ringraziamento del presidente François Hollande “a quanti hanno operato per questa soluzione”, con particolare riferimento a “Qaboos Bin Said, Sultano dell’Oman”, che probabilmente ha giocato un ruolo chiave di mediazione per la liberazione della nostra concittadina europea, originaria dell’Anjou.

Il 1° Giugno scorso era stato pubblicato sul web un video di 21 secondi (nella foto in basso, un fotogramma) in cui la donna implorava il presidente francese Hollande e quello yemenita riparato in Arabia Saudita, Abd Rabbo Mansour Hadi, di salvarla. “Per favore, riportatemi in Francia, di corsa”, era stato il drammatico appello in inglese. Per la sua liberazione anche l’Onu aveva avviato una mediazione.

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Durante la detenzione – secondo quanto riportato dall’interprete yemenita, Cherine Makaoui, nel momento in cui fu liberata ad Aden – le due donne sarebbero state maltrattate, ma al momento non si sa fino a che punto.

Sembra che gli autori del sequestro, avvenuto mentre le due donne si trovavano su un taxi nella capitale, appartengano a un gruppo armato denominato ‘Ansar Allah’, vicino alle milizie Houthi sciite.

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