Papa al Banco alimentare: “contrastare lo spreco di cibo, distribuendolo agli indigenti” – Video

In occasione del 25° anniversario della costituzione del Banco alimentare, Papa Francesco ne ha ricevuto in udienza i volontari, ricordando la necessità di rispondere allo “scandalo” della fame e al “peccato” dell’ingiustizia della ricchezza e dello spreco di fronte all’indigenza. Guardare i poveri “in faccia, stringere loro la mano, scorgere in essi la carne di Cristo”. Il ricordo dei “fondatori”, l’imprenditore Danilo Fossati e don Luigi Giussani

Città del Vaticano – La Fondazione Banco Alimentare – che festeggia i 25 anni di esistenza – è una “rete di carità”, preoccupata di “contrastare lo spreco di cibo, recuperarlo e distribuirlo alle famiglie in difficoltà e alle persone indigenti”. È una risposta allo “scandalo della fame” per esaltare il “condividere ciò che abbiamo con coloro che non hanno i mezzi per soddisfare un bisogno così primario”.

Sono alcuni dei punti toccati da Papa Francesco nell’udienza concessa oggi a migliaia di membri del Banco Alimentare, organizzazione con circa 2.000 volontari che ricupera cibo e pacchi di alimenti da alberghi, supermercati, fabbriche, per ridistribuirlo a famiglie povere o ai nuovi poveri, o ai migranti. Il Banco alimentare aiuta circa 2milioni di persone ogni anno e sostiene almeno 8669 organizzazioni caritative.

Incoraggiando i volontari, Papa Francesco ha detto che “La fame oggi ha assunto le dimensioni di un vero “scandalo” che minaccia la vita e la dignità di tante persone – uomini, donne, bambini e anziani −. Ogni giorno dobbiamo confrontarci con questa ingiustizia, anzi dirò di più: di peccato. In un mondo ricco di risorse alimentari, grazie anche agli enormi progressi tecnologici, troppi sono coloro che non hanno il necessario per sopravvivere; e questo non solo nei Paesi poveri, ma sempre più anche nelle società ricche e sviluppate. La situazione è aggravata dall’aumento dei flussi migratori, che portano in Europa migliaia di profughi, fuggiti dai loro Paesi e bisognosi di tutto”.

Il Pontefice ha sottolineato per almeno due volte il fatto che occorre “educarci all’umanità, a riconoscere l’umanità presente in ogni persona, bisognosa di tutto” e ha invitato i volontari che, incontrando i bisognosi, non dimentichino “che sono persone e non numeri, ciascuno con il suo fardello di dolore che a volte sembra impossibile da portare. Tenendo sempre presente questo, saprete guardarli in faccia, stringere loro la mano, scorgere in essi la carne di Cristo e aiutarli anche a riconquistare la loro dignità e a rimettersi in piedi”.

Egli ha citato, come esempio di questa attenzione verso la persona dei poveri, i due “fondatori” del Banco: “Forse pensava proprio a questo Danilo Fossati, imprenditore del settore alimentare e fondatore del Banco Alimentare, quando confidò a Don Giussani il suo disagio di fronte alla distruzione di prodotti ancora commestibili vedendo quanti in Italia soffrivano la fame. Don Giussani ne rimase colpito e disse: «Poche volte mi era capitato di incontrare un potente che scegliesse di dare senza chiedere nulla in cambio e mai avevo conosciuto un uomo che desse senza voler apparire. … Il Banco è stata la sua opera. Mai pubblicamente, sempre in punta di piedi, l’ha seguita dal suo nascere»”.

È Gesù stesso che ci invita a fare spazio nel nostro cuore all’urgenza di «dare da mangiare agli affamati», e la Chiesa ne ha fatto una delle opere di misericordia corporale”.

(AsiaNews)

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