Stretta del governo sui fumatori (con un pizzico di ipocrisia)

Il Consiglio dei Ministri dovrebbe deliberare la prossima settimana un decreto legislativo di attuazione della direttiva europea contro il fumo, restringendo ulteriormente le maglie della Legge Sirchia. Divieto di fumo in auto se presenti bambini e imposizione di una campagna informativa con immagini e frasi shock sul pacchetti di sigarette

Roma – Per chi accusa il Governo Renzi di essere “tutto fumo e niente arrosto” sarà difficile argomentare contro la stretta in arrivo per i fumatori. La prossima settimana il Consiglio dei Ministri dovrebbe varare il decreto legislativo di attuazione della direttiva europea contro il fumo, che prevede norme più punitive per chi decide di suicidarsi lentamente e di nuocere al mondo circostante, impestando l’aria in ogni dove.

Ulteriori restrizioni ai fumatori sono attese, con un nuova rivoluzione, dopo la legge Sirchia. Norme che introdurranno molte novità e maggiore severità, come il divieto di fumo in auto in presenza di minori e donne incinte, il divieto di vendita ai minorenni anche delle sigarette elettroniche. Ma anche l’imposizione di immmagini e frasi shock sui pacchetti dia sigarette, un espediente comunicativo che occuperà ben il 65% la superficie delle confezioni.

In arrivo anche un aggravamento delle sanzioni per chi vende sigarette ai minori, fino al ritiro della licenza; la previsione di verifiche e controlli ai distributori automatici, il ritiro dal mercato delle confezioni da 10, considerate più alla portata economica dei giovano, e il ritiro dal mercato dei pacchetti di tabacco da arrotolare inferiori a 30 grammi.

Il decreto legislativo, messo a punto dal ministero della Salute, applica le norme dell’ultima direttiva europea sul tabacco, che consente disposizioni facoltative a discrezione dei singoli Paesi. Nella fattispecie, si lascia ampio margine di ‘appesantire’ le campagne di comunicazione contro il fumo che, attraverso testi scritti e immagini a colori, dovrebbero spingere ad abbandonare un vizio pericoloso che causa 83.000 morti all’anno.

Un dato terrificante effetto di tante cause e che non può modificarsi nel brevissimo termine, nonostante i fumatori siano scesi sotto la soglia del 20% a 12 anni dalla ‘rivoluzione Sirichia’ che impose restrizioni al fumo in locali pubblici e divieti, con la finalità di disincentivare i fumatori. Battaglia parzialmente vinta, visto che oggi il 25% dei minorenni fuma e il 64% dei minori di 18 anni non si sono visti negare il pacchetto di sigarette dal tabacchino. Dati divulgati di recente dal ministero della Salute, a margine della presentazione della campagna nazionale contro il fumo.

Con un pizzico di ipocrisia, giusto modiche quantità, visto che lo Stato combatte il fumo con una mano, ma intasca con l’altra i proventi del commercio del tabacco e dei derivati attraverso l’AAMS (Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato). Solita coerenza italiana.

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