Libia, Italia, Francia, GB, Germania, Spagna e Usa avvertono: isoleremo chi non rispetta accordo

In un comunicato congiunto, i sei Paesi da un lato confermano il sostegno al processo di transizione e di unità nazionale, firmato ieri in Marocco, dall’altro ‘mettono in mora’ le parti. Ultimatum o pen-ultimatum? Abbiamo un piano politico alternativo? O brancoliamo nell’esitazione dopo un anno di tempo perso?

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Roma – I governi di Italia, Francia, Germania, Spagna, Gran Bretagna e Stati Uniti in una dichiarazione congiunta hanno confermato il loro sostegno al proposto governo di unità nazionale libico, illustrato ieri dall’inviato speciale dell’Onu, Bernardino Leòn Gross, dopo quasi un anno di trattative.

Tuttavia, visto le prime crepe emerse ieri – con il rifiuto del presidente designato del Consiglio di Stato, Abdurrahman Sewehli, ad accettare l’incarico perché “ampiamente impotente” (ne abbiamo parlato => qui) – per superare le residue ostilità di quanti, tra le tante fazioni in cui la Libia è divisa dalla fine del regime di Muammar Gheddafi nel 2011, i sei Paesi hanno avvertito i libici che la Comunità Internazionaleisolerà quanti non rispetteranno l’accordo politico“, aggiungendo che qualsiasi ritardo nella formazione del nuovo esecutivoprolungherà solo la sofferenza del popolo libico e andrà a beneficio dei terroristi che cercano di trarre ogni vantaggio possibile dal caos“.

20151010-appello-sei-paesiUna specie di ultimatum (o pen-ultimatum?), che dovrebbe comportare la previsione delle conseguenti scelte da compiere in caso di insuccesso. Un tentennamento che temiamo possa continuare e che – se si fosse intervenuti nel 2014 a sostegno del governo legittimo della Libia (quello chiamato ‘di Tobruk’) avrebbe evitato tanti lutti alla popolazione libica e un abbattimento del pericolo di infiltrazioni jihadiste da quel Paese.

Dopo un anno di esitazioni, siamo ancora alle velate minacce senza la predisposizione di un piano politico di intervento, premessa indispensabile per ogni eventuale successo militare sul difficile teatro libico.

Ma questo è il prezzo da pagare per aver consegnato il Paese – parliamo dell’Italia – a un branco di pericolosi incompetenti (giudicati tali per valutazione ex post dei fatti, ndr).

(Credit: AGI) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Di seguito il comunicato integrale emesso dal Ministero degli Affari Esteri

I Governi di Francia, Germania, Italia, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti ribadiscono il loro pieno sostegno al testo finale di accordo per la nascita un Governo di Concordia Nazionale e ai leader libici che formeranno questo Governo, scelti dalle delegazioni libiche dopo negoziati complessi e prolungati, facilitati da Bernardino Leon e dal team negoziale delle Nazioni Unite, i cui sforzi sono stati condotti con dedizione.

L’esito raggiunto costituisce un risultato importante nello sforzo comune di raggiungere un accordo giusto e rappresentativo per sostenere la transizione della Libia verso una democrazia sovrana, pacifica e stabile, e superare anni di dolorosi conflitti. Gli esponenti di vertice del Governo di Concordia Nazionale, indicati nel primo allegato al testo finale, avranno la responsabilità storica di sovrintendere a questa transizione e garantire ai libici il governo stabile e inclusivo di cui il Paese ha bisogno. Rivolgiamo quindi un appello a tutti i libici, ai rappresentanti del popolo, ai partiti politici, alle municipalità e alla società civile, perché sostengano pienamente questo storico accordo e permettano al Governo di Concordia Nazionale di servire il Paese. Non c’è altro tempo da perdere.

Incoraggiamo la Camera dei Rappresentanti e il Congresso Nazionale Generale ad approvare immediatamente in via definitiva il testo finale e gli esponenti del Governo di Concordia Nazionale elencati nel primo allegato. Ulteriori ritardi nella formazione di un governo unitario servirebbero solo a prolungare le sofferenze del popolo libico e a favorire i terroristi che tentano di approfittare del caos. Il Governo di Concordia Nazionale costituirà l’autorità legittima in Libia al fine di assicurare la protezione dei civili e di fronteggiare la crescente minaccia dei gruppi terroristici, prima che questi radichino ulteriormente la loro presenza. Nessun armamento dovrà essere introdotto in Libia se non su richiesta del Governo di Concordia Nazionale, conformemente ai termini dall’accordo politico e alle pertinenti Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

La Comunità internazionale sosterrà il Governo di Concordia Nazionale nel difficile sforzo di ripristinare la pace e la stabilità in Libia, e isolerà chiunque decidesse di non rispettare l’accordo politico.

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