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In Sicilia continuano le minacce a Paolo Borrometi: “ho deciso, tu morirai”

Con un post su Facebook, il giornalista dell’Agenzia Italia e del tempo, direttore del sito laspia.it, ha subito una vergognosa minaccia di morte da parte di un pregiudicato di Vittoria. Martedì 20 Ottobre manifestazione per la legalità a Vittoria: forse sarebbe il caso di partecipare in massa…

Roma – “Ti acceco con le mie dita. Ho preso la mia decisione, anche se mi arrestano c’è chi viene a cercarti. Tu morirai”.

Sono queste le nuove minacce di morte arrivate al giornalista siciliano Paolo Borrometi (nella foto in basso a sinistra, da suo profilo Fabebook), 32 anni, collaboratore dell’Agi, direttore del sito web laspia.it ee collaboratore de ‘Il Tempo‘ è stato minacciato pubblicamente di morte su Facebook da Venerando 20151018-paolo-borrometi-320Lauretta, con precedenti penali. “Ora vai a denunciarmi, voglio pagarti il reato che commetto su di te – scrive Lauretta nei confronti di Borrometi – Comunque ti verrò a trovare pure che non vali i soldi del biglietto, sarò dietro la tua porta. Mi viene da ridere pensando il giorno che sei tra le mie mani. Ti devo accecare con le dita, non ti salva neanche Gesù Cristo. Il tuo cuore verrà messo nella padella e dopo me lo mangerò. Ho preso la mia decisione, anche se mi arrestano c’è chi viene a cercarti, tu morirai”.

Questo il florilegio di minacce rivolte a Borrometi, da tempo sotto tutela, dopo essere stato oggetto di intimidazioni e anche di un’aggressione che ha lasciato al giornalista una menomazione alla spalla.

Le minacce a Paolo Borrometi su Facebook

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Già lo scorso Agosto il cronista era stato minacciato di morte da Giovanbattista Ventura, fratello di Filippo Ventura che, per la Direzione Nazionale Antimafia (Relazione 2014) è il capomafia di Vittoria (Ragusa) e per questa motivazione è in carcere.

Paolo Borrometi su Facebook ha commentato le minacce di ieri spiegando il retroscena. “Quale sarebbe (stavolta) la mia colpa? Quella di avere denunciato, fra gli altri, anche Venerando Lauretta e suo figlio (Riccardo) per minacce e ingiurie. Per Lauretta, suo figlio no, non dovevo denunciarlo. Lui poteva e può minacciarmi, a seguito di alcuni miei articoli, ma io no, non potevo né dovevo denunciarlo. Perché per Lauretta – scrive Borrometi – “loro” possono fare e minacciare di morte tranquillamente. Noi non possiamo denunciare”.

“Eppure chi crede nella Giustizia  continua il post del giornalista modicano – deve denunciare e sa che accanto avrà le forze dell’ordine. Così come sono certo sarà anche questa volta con me. Sono stanco, dobbiamo fare quadrato contro questi mezzi uomini. Denunciare sempre e stare accanto a chi denuncia”.

Per fare quadrato ideale con Paolo Borrometi, al quale va la nostra solidarietà, non c’è migliore occasione dell’evento organizzato per il prossimo 20 Ottobre, quando a Vittoria si svolgerà la passeggiata per la legalità. Un motivo in più per partecipare in massa.

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