Undicesimo comandamento: perquisire, minacciare o condannare i giornalisti

Ordine dei giornalisti di Sicilia e Associazione siciliana della stampa sui colleghi perquisiti, minacciati, condannati

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Tre giornalisti perquisiti, due minacciati, uno condannato a un risarcimentomolto pesante. Sembra un bollettino di guerra, invece è cronaca degli ultimi giorni per i cronisti impegnati nel loro lavoro. Stamattina Riccardo Lo Verso, di Livesicilia, Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza, de Il Fatto Quotidiano, sono stati sottoposti a perquisizioni per avere dato notizie su un’inchiesta della Procura di Caltanissetta riguardante le attività criminali che ancora oggi svolge il capomafia Totò Riina.

Ancora una volta i giornalisti pagano per aver pubblicato notizie di rilievo e probabilmente sono anche vittime di contrasti e contrapposizioni tra diversi uffici giudiziari. I due cronisti minacciati sono Paolo Borrometi, corrispondente da Modica dell’Agi e de La Sicilia, e Massimo Di Martino, che è anche sceneggiatore di opere cinematografiche nel campo dell’antimafia.

Il collega condannato è Rino Giacalone, che dovrà pagare 25mila euro all’ex sindaco di Trapani, Girolamo Fazio. Fatti che testimoniano la difficoltà di continuare a svolgere il nostro lavoro e sui quali sentiamo il bisogno di chiedere da una parte alle forze dell’ordine più attenzione per la sicurezza dei colleghi e dall’altra alla magistratura di applicare coerentemente le sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo, che tendono ad escludere che la portata dei risarcimenti sia tale da indurre i giornalisti a non fare più il loro lavoro.

Assostampa Sicilia, Ordine dei giornalisti Sicilia