Giornalismo sotto attacco: il direttore dell’AGI a Ragusa per incontrare Paolo Borrometi, collaboratore più volte minacciato

Il giornalista ragusano, direttore del sito laspia.it, è stato oggetto di numerose intimidazioni e perfino di un pestaggio. Sollecitate azioni di tutela personale. A seguito dei suoi articoli, riaperte le indagini sull’omicidio di Ivan Castello

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Palermo – Il direttore dell’Agi, Roberto Iadicicco, sarà oggi a Ragusa per incontrare il giornalista Paolo Borrometi, collaboratore dell’agenzia di stampa che da aprile subisce pesanti intimidazioni. Oltre a manifestare la vicinanza dell’Agi al cronista, il direttore incontrerà il prefetto, Annunziato Vardè, il sindaco di Ragusa, Federico Piccitto, e il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Salvatore Gagliano. Quest’ultimo segue in prima persona le indagini sulle intimidazioni, mentre il prefetto ha sottoposto il caso Borrometi all’esame del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.

Ultimo attacco contro Borrometi in ordine di tempo, è stato l’incendio della porta della sua abitazione, al settimo piano di un condominio di Modica. Nella notte tra domenica e lunedì scorsi, sconosciuti hanno spruzzato contro la porta liquido infiammabile, appiccando poi il fuoco.

Nell’aprile scorso il giornalista era stato aggredito da uomini incappucciati, che lo avevano picchiato con tanta violenza da rompergli una spalla. Si erano poi susseguite altre intimidazioni, tra cui il danneggiamento della sua autovettura. Ai primi di agosto altra intimidazione: davanti alla casa del cronista era apparsa la scritta “Borrometi sei morto”.

A Borrometi è giunta la solidarietà da più parti. Nei mesi scorsi, tra l’altro, il giornalista ha ricevuto le visite del presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, della responsabile legalità del Pd, Pina Picierno, del vicepresidente della commissione parlamentare Antimafia, Stefano Zito, e del senatore del Movimento 5 Stelle, Mario Giarrusso.

Dopo l’incendio della porta di casa di qualche giorno fa, la sezione provinciale di Ragusa dell’Associazione Siciliana della Stampa ha rivolto un appello “alle forze dell’ordine affinché facciano piena luce su questi inquietanti episodi assicurando alla giustizia i responsabili che con questi gesti minano la serenità del collega e rischiano di limitare la libera informazione“.

Tra le inchieste giornalistiche seguite piu’ di recente da Borromenti, quella sui condizionamenti della criminalità organizzata nel Comune di Scicli, dove il sindaco, Franco Susino (PD), è stato indagato per concorso in associazione mafiosa e la Prefettura di Ragusa ha inviato la Commissione di Accesso, primo passo per lo scioglimento della giunta e degli organi consiliari.

Grazie agli elementi raccolti da Borrometi, inoltre, sono state riaperte le indagini sull’omicidio del giovane Ivan Castello, ucciso nel 2012, in precedenza archiviate “a opera di ignoti”.

(AGI)