Burian, tilt ferroviario causato dalla manomissione del sistema antighiaccio?

Il sistema antighiaccio utilizza le “scaldiglie”, che assicurano il riscaldamento degli scambi per evitare che si blocchino e così impediscano alla rete ferroviaria di essere bloccata. Qualcuno ha rubato il rame delle scaldiglie, ma non si dice per proteggere dirigenti importanti, amici degli amici, di Rete Ferroviaria Italiana?

Roma – Il nodo ferroviario della Capitale ieri è rimasto semi-paralizzato, a causa della neve caduta nella notte. Con la buriana di Burian spostatasi verso Napoli, oggi si replica nel capoluogo partenopeo.

Ma cosa è successo? Sembra che il ghiaccio abbia bloccato gli scambi, creando una situazione di paralisi de traffico per evidenti motivi di sicurezza, con i treni bloccati prima per impossibilità di procedere. Questo effetto si sarebbe prodotto perché il sistema antighiaccio – le cosiddette ‘scaldiglie’ – non hanno funzionato a dovere. Anzi, non hanno funzionato proprio.

Come riporta il ‘Corriere della Sera’, citando Silvano Spada, esperto di sistemi ferroviari ed ex responsabile tecnologie e sistemi impiantistici anche per le linee dell’Alta velocità, “Nelle giornate fredde come queste l’aspetto cruciale è che gli scambi dei binari funzionino perfettamente: se questi si gelano tutto il flusso dei treni s’interrompe. Per evitare questo scenario vengono installate le “scaldiglie””, spiega Spada. “Il ghiaccio che si forma negli scambi è come se saldasse l’impianto, impedendo il corretto movimento del telaio”, continua l’esperto. “Di solito le «scaldiglie» vengono impostate su temperature minime decise a livello regionale – conclude – e vengono accese automaticamente grazie ai sistemi di rilevamento della temperatura”.

Sennonché, un Uccellino mi ha riferito – dal ‘basso’ della sua esperienza di funzionario della Polfer in quiescenza – che queste ‘scaldiglie’ funzionano attraverso collegamenti in rame. Ma se questo rame viene sottratto da appassionati del metallo, di effervescente cultura girovaga, allora questi sistemi si bloccano, bloccano gli scambi, interrompono il flusso ferroviario e il Paese si paralizza.

Sembra che il vertici di RFI (Rete Ferroviaria Italiana) siano a conoscenza di questo, ma non lo ammettano per non turbare la ‘pace elettorale’ (quale pace?) e non scatenare reazioni contrarie alla banda (pardon: partito…) di maggioranza parlamentare che esprime il Governo più Delinquente (dell’intelletto, s’intende…) della Storia Repubblicana. Sembra – ho detto sembra – che tali vertici siano stati nominati dal Principe dei Delinquenti dell’Intelletto, di toscana nascita. Sembra – ho detto sembra – che scoppierà un casino, appena si saprà la verità, ma solo dopo la mezzanotte del 4 Marzo prossimo, ossia dopo che anche l’ultimo votante avrà depositato la scheda elettorale nelle mani del presidente del proprio seggio.

Naturalmente, tutto quanto fin qui illustrato è prodotto della mia fervida fantasia, visto che cito un Uccellino che parla.

Del resto, in un Paese civile è impossibile che si verifichino furti di rame, perpetrati da ben note etnie, con filiera nota dal ladro al destinatario finale. Se ne desume che ho scritto un articolo favola, per cui ora potete dormire sereni e tranquilli.

Il Governo Governa, il capo dello Stato sorveglia e tutti vissero felici e contenti…

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