Alpine A110 raddoppia: al Salone di Ginevra svelati due modelli, Pure e Légende

Livelli diversi di allestimento per un classico tornato sul mercato lo scorso anno. A110 Pure e A110 Légende. Prezzi svelati a Ginevra

Ginevra – Un ritorno che ha fatto vibrare le corde di molti appassionati, quello dell’Alpine A110 lo scorso anno a Ginevra, con la Première Edition. E che non fosse un esercizio di stile è confermato dal raddoppio della gamma, con due versioni – A110 Pure e Légende – che rimangono fedeli ai principi senza tempo di Alpine, alle sue linee compatte, alla sua leggerezza e allo scatto felino.

Rimangono uguali la struttura telaistica in alluminio, il motore di 1,8 litri con 252 CV, su cui è montato un cambio a doppia frizione e 7 rapporti, mentre a sospensioni a doppio triangolo – sia sull’asse anteriore che su quello posteriore – è demandata la tenuta di questa belva.

  • 2018 - ALPINE A110 Légende

Le differenze invece si possono percepire all’interno, nelle dotazioni e nel comfort.

Se la A110 Pure, in nomen est omen, è rivolta a una clientela pura, che ama il fascino tramandato dal brand, si concentra sul piacere di guida e ambisce ad aggredire la strada per goderne le capacità di districarsi tra le strade più guidate, la A110 Légende associa a questa visione raffinatezza e sofisticatezza, forse più rivolta a chi su una macchina sportiva come questa vuole anche viaggiarci o andarci a lavorare, senza doverci rimettere in comodità. In questo caso, le dotazioni di serie sono maggiori e tra esse spiccano e sedili Comfort Sabelt con predispozione per le cinture a sei punti, così come gli interni in pelle e carbonio.

I modelli saranno disponibili in tre nuove tinte, che completano la gamma: Bianco Iridato, Blu Abisso e Grigio Tuono.

L’A110 Pure e la A110 Légende saranno svelate durante una conferenza stampa il 6 Marzo prossimo e in quella sede sarà annunciato anche il prezzo delle due versioni.

(Credit Photo: Sébastien Staub per Renault) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.