Tesla Club Italia Revolution, terzo appuntamento a Torino sempre nel segno dell’innovazione

La terza edizione della Conferenza Nazionale per la mobilità elettrica si svolge domani al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, in concomitanza con il ‘Salone dell’automobile’. Promosso dal Tesla Club Italy, sta diventando un appuntamento fisso per parlare di mobilità alternativa con un punto di vista preciso, quello degli appartenenti alla ‘setta’ Tesla, l’innovativo costruttore automobilistico californiano che ha impresso un cambiamento di paradigma all’automotive contemporaneo di fascia alta. Ricco programma di interventi, tra cui quello di Fabrizio Giugiaro e Paolo Attivissimo

Torino – Mancano poche ore alla Terza edizione del Tesla Club Italy Revolution, la conferenza nazionale sulla mobilità elettrica promossa dall’associazione che promuove il brand californiano di auto elettriche, presieduto dall’eclettico Federico Lagni (nella foto in basso). Quest’anno la manifestazione si svolgerà al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, in concomitanza con il ‘Salone dell’automobile’, che si svolge da mercoledì scorso nel capoluogo piemontese, in tema con il leit motiv 2018: l’innovazione.

Tesla Motors ha cambiato il paradigma dell’automotive contemporaneo, imprimendo un passo spedito all’elettrificazione della mobilità di ogni giorno. Oggi, non c’è un grande costruttore che non abbia modelli ibridi o elettrificati nella propria gamma o non si accinga a introdurre sul mercato modelli che sfruttino una sostanziale componente elettrificata. Dieci anni fa, questo scenario era solamente in nuce e appariva lontanissimo.

Come di consueto, i possessori di Tesla – che hanno un atteggiamento fideistico verso la produzione del brand creato dall’effervescente imprenditore sudafricano Elon Musk – si ritrovano per parlare di mobilità elettrica insieme ad appassionati, professionisti del settore e osservatori interessati a ragionare sullo scenario a breve, medio e lungo termine di questa vera e propria rivoluzione.

Difficile non sviluppare un sentimento di appartenenza forte a Tesla, quasi come in una ‘setta’, quando si sale a bordo delle automobili californiane, veri e propri centri di innovazione semovente e osservatorio attuale sullo scenario tecnico che domani e dopodomani diventerà normalità sulle auto di tutti i giorni, circolanti sulle strade urbane e non.

Il programma di interventi è, anche in questo caso, ricco come al solito (qui ne potrete avere visione). Per la prima volta interverrà anche un rappresentante ufficiale di Tesla, Marco D’Alimonte, Country Manager Italia del brand. Viene difficile non citare tutti i relatori, che abbracceranno complessivamente un vastissimo range di argomenti attorno alle questioni legate alla mobilità elettrica. A titolo di citazione, rilevante l’intervento di Fabrizio Giugiaro, figlio di Giorgetto e oggi CEO di GFG Style, designer di fama internazionale e interessato alla motorizzazione alternativa come progettista impegnato nello sviluppo di vetture elettriche costruite in Asia. Così come sarà rilevante il contributo di Paolo Attivissimo, notissimo giornalista informatico e cacciatore di bufale, che delineerà la figura di Elon Musk in un intervento condito certamente con la consueta arguzia.

Un solo elemento ‘negativo’: il Tesla Revolution è a numero chiuso e a pagamento. La conferenza ha costi importanti, che l’organizzazione copre in questo modo. Varrebbe tuttavia la pena che aziende importanti interessate alla mobilità elettrica – nel senso più ampio del concetto – si impegnassero a sostenere in futuro questa iniziativa, in cambio di una apertura all’esterno, fondamentale per la circolazione delle informazioni e per una maggiore coscienza sui temi della elettrificazione dei trasporti e il rispetto dell’ambiente. Un modo per coniugare esigenze comprensibili di bilancio dell’evento e necessità di più ampia divulgazione.

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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.