A proposito di legalità. L’Assostampa Sicilia ha diffidato la presidenza della Regione: “Politici e dirigenti al posto di giornalisti”

Il presidente della Sicilia, Rosario Crocetta, ha della legalità un concetto personale, adattabile alle proprie esigenze?

20130421_crocetta3_assostampa_770x280

La diffida inviata dall’Ordine dei giornalisti di Sicilia, d’intesa con l’Associazione Siciliana della Stampa, squarcia un muro di omertà creato dal governatore Crocetta sull’aspetto della comunicazione istituzionale dell’Ente che guida da ottobre scorso. Crocetta ha prima spazzato via 21 giornalisti sgraditi in quanto incaricati – secondo lui – dai suoi due predecessori, ma omettendo di dire che alcuni di loro erano in servizio sin dagli anni Ottanta in base a una precisa disposizione di legge. Contemporaneamente – in disprezzo della Legge 150 e dei principi di trasparenza amministrativa – ha creato un ufficio stampa alternativo e parallelo, che nel frattempo ha già diramato decine di comunicati stampa con la firma del governatore e inviati dalla sua stessa mail.

La domande da porsi sono tante: chi scrive questi comunicati? Sono giornalisti? Chi li ha incaricati? Chi li retribuisce e come?

Se il sistema è quello del “ci metto i miei” allora bisogna dire che proprio nulla è cambiato nonostante i ripetuti proclami di Crocetta. E va detto anche che gli stessi assessorati regionali, più volte, hanno diramato comunicati stampa con le stesse modalità.

Questo modo di operare sta ingenerando in molti Enti locali siciliani la certezza che politici, amministratori, funzionari e semplici portaborse possono tranquillamente sostituirsi ai giornalisti, redigere comunicati stampa, inviarli e così comunicare direttamente con i mezzi di informazione, eludendo la Legge quadro nazionale sugli uffici stampa e la Legge istitutiva dell’Ordine dei giornalisti.

Queste violazioni, ormai largamente diffuse su tutto il territorio siciliano, stanno assumendo proporzioni preoccupanti specie se si pensa che i cittadini vengono così privati del sacrosanto diritto di essere informati – come previsto dalla legge – da giornalisti e non da esponenti di partito o rappresentanti delle stesse amministrazioni.

Il richiamo-diffida che l’Ordine dei giornalisti ha inviato al Presidente della Regione, agli assessorati e alla Procura della Repubblica di Palermo, è un fermo e doveroso allarme per chiedere a chi di competenza, di far cessare lo scempio dell’informazione che proviene dagli Enti locali e dalle Istituzioni che toglie continuamente posti di lavoro ai professionisti del settore e soprattutto concede alla classe politica la possibilità di diffondere una informazione assolutamente di parte.

Nota pubblicata originariamente su http://www.assostampasicilia.it/130405b-politici-e-dirigenti-al-posto-di-giornalisti.html