La F1 vicina alla quotazione in borsa

Bernie Ecclestone: siamo pronti al debutto in listino, probabilmente a Singapore. Toto Wolff conferma: ci siamo quasi

Torna all’ordine del giorno la notizia di un possibile, imminente, quotazione in borsa della F1. Un progetto predisposto lo scorso anno, in vista di un debutto che non è mai avvenuto, a causa degli effetti negativi della crisi economica. Un’idea già circolata nei primi anni ‘90, poi accantonata a causa di un’indagine dell’antitrust della Commissione Europea.

In un’intervista rilasciata al quotidiano inglese Daily Telegraph, Bernie Ecclestone ha dichiarato di essere pronto al passo: “Siamo tutti d’accordo per farlo. Accadrà quest’anno e la CVC sta mettendo insieme tutto il necessario per procedere”.

 Il direttore sportivo della Mercedes, Toto Wolff ha rafforzato le dichiarazioni del patron della F1, in un’intervista esclusiva al settimanale Autosprint: “Succederà presto e vedrete che sarà un investimento proficuo”. “Purtroppo si era deciso di fare l’offerta pubblica iniziale delle azioni sulla borsa di Singapore in un momento negativo per l’economia mondiale – ha dichiarato Wolff – Al momento la CVC ha ceduto circa il 35% delle proprietà a grandi investitori istituzionali come il fondo Black Stone. Oggi parte di queste azioni sono già in possesso di grandi fondi internazionali, che sanno fare bene i loro conti. In fondo parliamo di un business che cresce economicamente ogni anno”.

 Wolff inoltre ha sostenuto che “il business complessivo della F1 continua ad aumentare del 10% ogni anno che dal punto di vista finanziario è una grande performance. Per questo è importante mantenere una barriera di accesso molto elevata per chi vuole entrare in F1, perché la cosa andrà a beneficio di tutti gli attuali team”.

A questo punto, due domande sorgono spontanee:

1) La quotazione in borsa andrà realmente a beneficio di tutti gli attuali team?

2) Quante parole che abbiano una connessione con lo “sport” esistono ancora nel vocabolario della F1?

Dall’andamento in corso, sembra di poter dire che ci siano più esperti di finanza o di spettacoli teatrali, di quanti siano i tecnici con reale incidenza sulla vita della serie. Insomma, la massima categoria automobilistica ha sempre più il dress code dei business men, che le mani sporche di grasso dei meccanici di una volta. Uno specchio dei tempi…

ROSS

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