Il CSM dice no a Ingroia “riscossore” delle tasse
Bocciata l’indicazione di Crocetta, che però glissa sulla questione e prosegue imperterrito: “decida Ingroia cosa fare”. Come se al CSM avessero giocato a dama…
Dopo polemiche su polemiche, l’ex procuratore aggiunto della Procura di Palermo, Antonio Ingroia, non potrà accettare l’incarico di presidente di Riscossione Sicilia spa.
Lo ha deciso all’unanimità – con comunicazione già inviata al destinatario – la Terza Commissione del Consiglio Superiore della Magistratura, in quanto «non sussiste l’interesse della Giustizia».
Bocciata, quindi, l’indicazione di mercoledì scorso del presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, che avrebbe voluto il leader di Rivoluzione Civile – battezzata ironicamente sulla rete ‘Riscossione Civile’ – a capo della società che si occupa di riscuotere le imposte nell’Isola.
Da sottolineare, per non dare spazio ad alcuna “ipotesi di complotto” contro il magistrato siciliano, che già altre volte la Commissione aveva rifiutato ad altri colleghi di Ingroia l’autorizzazione a ricoprire incarichi dirigenziali in altri enti amministrativi.
Così come già successo per il giorno dell’indicazione – anche se in molte testate si è fatta un bel po’ di confusione in merito, parlando di nomina (noi abbiamo correttamente delineato che si trattava di una indicazione da parte di Crocetta) – di minuto in minuto si moltiplicano i commenti ironici su Twitter.
A cominciare dal tweet di Gianfranco Micciché, ex presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, leader di Grande Sud: «Ingroia a Riscossione Sicilia: da CSM null’Aosta», facendo quindi riferimento alla possibilità di trasferimento per il magistrato nel Nord Italia, su cui si attende sempre il pronunciamento del CSM.
Ironico anche il messaggio inviato da Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato: «Rivoluzionario sconfitto, gabelliere mancato, aostano per forza? Dura la vita di Ingroia».
Per quanto riguarda, invece, le reazioni interne all’ARS, il primo a farsi sentire con un comunicato stampa è stato Salvino Caputo, deputato regionale di Fratelli d’Italia e vice presidente della Commissione Legislativa Attività Produttive: «Bene la decisione che impedisce al magistrato Ingroia di accedere alla carica di presidente di Riscossione in Sicilia. Incarico sul quale avevamo espresso le nostre critiche e perplessità». Caputo, infatti, aveva presentato una mozione per chiedere la revoca della nomina di Ingroia «non solo perché inopportuna ma anche perché illegittima in quanto le disposizioni normative prevedono che la nomina dei componenti delle società partecipate o controllate dalle pubbliche amministrazioni debba avvenire con personale interno alle stesse», come recita la nota stampa.
Non si è fatto attendere, inoltre, il commento del governatore Crocetta: «Noi ad Atene rispettiamo la legge e i magistrati. Nel momento in cui gli abbiamo affidato l’incarico abbiamo fatto una scelta ben precisa. In virtù della scelta del CSM ora sta a lui scegliere. L’incarico permane e la scelta è tutta sua».
Sulla sua possibile nomina alla presidenza di Riscossione Sicilia SpA, Ingroia aveva affermato negli scorsi giorni di avere ricevuto «un’occasione importante», perché «era scontato, con il mio rientro in magistratura, un trasferimento ad Aosta, in una Regione che mi piace molto ma come giudice in soprannumero per fare quasi il disoccupato a spese dello Stato» e perché «la gestione e la riscossione dei tributi in Sicilia è stata sempre nelle mani della mafia» e «Crocetta mi ha chiamato per mettere ordine in un settore che vive ancora oggi di anomalie o opacità».
Il CSM ha bocciato questa possibilità e ora si attende di conoscere il futuro professionale di Ingroia, il quale potrebbe perfino decidere di lasciare la magistratura, per accettare l’incarico e continuare sulla strada della politica.
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Sono contenta che voi “fumi di persecuzione su Ingroia non ne vediate”….. io invece li vedo….. e vedo il Guatemala … e adesso Aosta….. e vedo l’unanimita`…. e vedo le critiche che ha ricevuto prima ancora che si candidasse…..
Cmq sia, ognuno guarda con i suoi propri occhi…. e quello che io vedo non mi piace!
Signora, l’incarico in Guatemala era un riconoscimento professionale di caratura internazionale, ma forse Igroia non l’ha capito. E non è il solo, sembra…
Signora Marrone, le sfuggono alcuni particolari. La legge prevede che un magistrato in servizio, candidatosi alle politiche, in caso di mancata elezione e/o di rientro in servizio post elezione non possa farlo nella circoscrizione giudiziaria in cui si è candidato. Visto che il dottor Ingroia si è candidato in tutta Italia (perfino a Palermo dove era inelegibile ab initio, per previsione legislativa), tranne che ad Aosta, solo Aosta è la sede giudiziaria dove può riprendere a fare il magistrato.
Che però non è obbligatorio: può anche decidere della propria vita come vuole. Può mettersi in pensione, se ha maturato i termini; può dimettersi e fare l’avvocato, aprire un’agenzia investigativa o altro. Quel che intendo dire è che dovrebbe fugare il dubbio che, nell’indecisione, voglia rimanere magistrato, farsi nominare a qualche carica politico/burocratico/partitocratica e mantenere reti di protezione che non hanno tutti.
Aggiunga, che il parere negativo per Ingroia non è una novità, ci sono precedenti per analoghi motivi. Noi fumi di persecuzione su Ingroia non ne vediamo. Vediamo uso furbo di nomi per perorare cause mediatiche…
Non posso fare a meno di notare la decisione all’UNANIMITA`: per una volta sono tutti d’accordo? Allora che fa lo candidiamo al Quirinale, METTERA` TUTTI D’ACCORDO? Scusate, ma la Val d’Aosta come viene considerato un premio cosi il nostro Ingroia avra` la possibilita` di sciare anche in estate? A qualcuno risulta che sia un fanatico degli sport invernali?
Oppure, ma lo dico cosi` per dire, SONO TUTTI D’ACCORDO NEL VOLERLO SILURARE? E` SCOMODO? E PERCHE` E` COSI SCOMODO, PER LA STORIA DELLE TELEFONATE? AHAHAHAAH “ILBELPAESEDIMERDA”!