Inter, annus horribilis. Stramaccioni, da predestinato a…silurato?
La sconfitta interna contro la Roma, nella semifinale di ritorno di Coppa Italia, va a suggellare l’annus horribilis dell’Inter. Fuori dalla lotta scudetto, dalla Champions, ora anche dall’ultima competizione di prestigio
L’Inter stra…mazza al suolo, colpita ripetutamente da Destro (ex dal dente avvelenato) che la affossa in un tunnel dove neanche Mario Monti potrebbe mai scorgervi luce… Non ce ne voglia Andrea Stramaccioni se anche noi ci prendiamo il lusso di giocherellare un po’ con il suo malleabile cognome. Forse un maestro come Gianni Brera avrebbe coniato neologismi o epiteti sicuramente più accattivanti. Magari accanto ad Abatino o Rombo di Tuono ci sarebbe stato spazio anche per il bell’Andrea, che con quegli occhioni lucidi ad ogni fine partita non può non ispirare simpatia e suscitare anche un po’ di tenerezza. Eppure lui di impegno ne ha sempre profuso tantissimo, ma quando ci sono 12 giocatori infortunati su 29 (gli ultimi in ordine cronologico, Cambiasso e Guarìn) i miracoli davvero non si possono fare, diamo all’allenatore romano questa attenuante.
È dello stesso avviso anche il “presidentissimo” Moratti, che continua, indomito e imperturbabile, a tenere ancorato il giovane mister alla panchina nerazzurra. “Come si fa a lavorare in simili condizioni?” ha detto ai giornalisti. Eppure le malelingue e i bookmakers già fanno a gara per indovinare il prossimo nocchiero che varcherà a giugno la soglia della Pinetina ad Appiano Gentile. Lucescu? Leonardo? Nessuno! Moratti smentisce seccamente qualsiasi contatto. Vuole cambiare DS, (Branca avrebbe le ore contate) staff medico (12 infortuni non possono essere frutto del caso o di malasorte) ma allenatore assolutamente no. Sarà ancora la sbornia post “triplete”? O l’irrefrenabile desiderio di insistere per dimostrare di aver scovato un nuovo Pep Guardiola? Chissà…
Si perdoni la schiettezza, ma infortuni a parte, Stramaccioni non sembra proprio avere quel sacro fuoco che ogni giovane allenatore dovrebbe possedere, quando è sulla rampa di lancio. Il tecnico romano avrà “le phisique dù ròle” ma alla voce “lettura delle partite” difetta di parecchio. Quando l’Inter aveva ancora la parvenza di una squadra, non ha mai entusiasmato per bel gioco e concretezza, o meglio un’idea chiara e precisa di gioco non l’ha mai fatta vedere. E chi altri, se non l’allenatore, dovrebbe far in modo che esca fuori?
Non vogliamo essere cattivi, ma francamente l’esperimento Stramaccioni crediamo sia fallito in gran parte, se non del tutto. Ma nel calcio come nella vita una seconda chance non si nega a nessuno, sembra voglia dire Massimo Moratti, e con una squadra sana (o meglio integra) e qualche innesto di qualità (Kovacic e Kuzmanovic?) anche Stramaccioni potrà dire la sua. Legittimo auspicarlo. La domanda che ora sorge spontanea è: sarà in grado il caro Andrea di “leggere” meglio i momenti delle partite quando avrà molti più giocatori da poter scegliere (ricordate il primo tempo di Catania- Inter?)? Ai posteri l’ardua sentenza! Anche se i posteri saranno sempre gli stessi giornalisti dalla penna tagliente.
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