“Venghino siori venghino…”, il mercato del lavoro alle prese con annunci farlocchi (e anche pericolosi)
Il fenomeno degli annunci truffa ai danni di chi cerca lavoro è in aumento. Come difendersi? Alcuni suggerimenti…
Questi ultimi anni sono stati caratterizzati da crisi e disoccupazione. Moltissima gente si trova in situazioni difficili, senza un posto di lavoro che possa garantire un’entrata mensile fissa, senza sicurezze.
Giovani e meno giovani cercano di farsi largo in un mercato ormai saturo, dove sembra non esserci più posto. Ma, del resto, la speranza è l’ultima a morire. E, così, ci si rimbocca le maniche, ci si sporca le mani con lavori non attinenti a titoli di studio faticosamente raggiunti, si allungano e aggiornano curriculum con le più svariate esperienze acquisite. E si inviano, questi curriculum. A decine e decine di indirizzi email scovati in rete, ad annunci di lavoro che fanno sperare in un miracolo.
Ma, si sa, i furbi stanno sempre dietro l’angolo e aspettano solo il momento di agire per soddisfare i propri interessi. Così, nonostante il periodo e nonostante la stessa barca che accomuna un po’ tutti,la questione dei lavori-truffa è molto diffusa e molto grave: aumenta con l’aumentare della disoccupazione ed è, quindi, proporzionale alla crisi.
L’allarme degli annunci ingannevoli arriva anche da Adiconsum, con il Movimento per la Difesa del Cittadino: «Circa il 70% delle inserzioni fasulle si trova online, il 20% su carta stampata. La lista di “trappole” è lunga. Al primo posto ci sono i corsi a pagamento con l’iscrizione a percorsi formativi con la promessa di un lavoro che in realtà non c’è».
Ma quali sono gli annunci per cui è meglio verificare sempre la trasparenza? Vediamo insieme qualche esempio.
– Lavoro a domicilio. Se ne trovano moltissimi online e, nella maggior parte dei casi, viene chiesto di imballare o realizzare prodotti grazie all’acquisto di un kit contenente gli strumenti utili per avviare l’attività. Il più delle volte però queste attrezzature non arrivano a destinazione e i soldi (circa 30 euro), ormai versati su una carta ricaricabile, non verranno ovviamente restituiti… perché le procedure giudiziarie sono lente e talmente costose, che la tutela dei diritti è di fatto impedita (si pensi al costo delle imposte di bollo, ndr);
– Lavoro di money transfert (o di temporaneo deposito). Non avete una laurea in economia e non avete, soprattutto, esperienze in finanziario. Perché allora stanno offrendo proprio a voi questa mansione? Il trasferimento di denaro è pratica diffusa e pericolosa. Ci si avvale di annunci molto allettanti, che promettono guadagni facili e ricchezze veloci. Si millantano incarichi prestigiosi, come quello di Responsabile Finanziario (che solo a dirlo fa immaginare grosse responsabilità!). Nella pratica (e nella truffa) il lavoro consiste nel mettere a disposizione il proprio conto corrente per il transito di soldi (da dove arrivano non è affar nostro). Il “Responsabile Finanziario” in questione tratterrà la percentuale pattuita. Perché evitarlo? Si tratta, il più delle volte, di riciclaggio di denaro, è illegale e potrebbe portarvi ad avere problemi anche grossi.
– Lavoro nel mondo dello spettacolo. Quando si parla di cinema e moda, presunte agenzie e presunti manager spingono ragazzi inconsapevoli e ingenui a realizzare, come prima cosa, il book, ossia un servizio fotografico che diventa, per l’aspirante artista, una sorta di carta d’identità. In teoria, dovrebbe aprire le porte del mondo dello spettacolo e permettere di ottenere contratti su contratti. In pratica, vengono richieste circa 1.000 Euro per crearlo e non porta alcuna offerta lavorativa…
Per non imbattersi in truffe, la prima cosa da esaminare negli annunci di lavoro è la provenienza. Si deve, infatti, tenere a mente che l’anonimato, in questi casi, è illegale: l’azienda o l’agenzia sono tenute a specificare i propri dati commerciali. Per verificarne l’affidabilità potrete controllare la loro presenza nel registro delle imprese della Camera di Commercio, anche attraverso i sistemi di certificazione disponibili sul web. Sempre online, chi ha un’azienda consolidata ha di solito un sito con tutte le informazioni disponibili. Se c’è un numero di telefono e risponde qualcuno che mostra di avere competenze inerenti il settore pubblicizzato, sarà un buon indizio per chi affida il proprio futuro (o una parte di esso) ad altri. Buon indizio, ma non prova decisiva. Chi è stato vittima di un annuncio truffaldino tende, il più delle volte, a parlarne su forum, blog e social network e a smascherare le bufale. Quindi, ricercare sul web la reputazione è buona prassi.
Sospettate, infine, di annunci presentati con eccessiva enfasi, con incipit quali“Azienda leader nel proprio settore” (senza che il settore sia esposto con chiarezza) In genere, chi è leader di un settore non lo esprime così, lo comunica già con il proprio brand, anche se gli annunci potrebbero essere redatti da società di head hunting, che potrebbero voler celare i propri clienti per svolgere il lavoro di selezione in modo più neutro possibile. Di solito però gli annunci più sono autocelebrativi, più nascondono profonda vaghezza tra decine di inutili circonlocuzioni. Diffidare sempre!
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