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Palermo, VII Circoscrizione. Un minuto di silenzio per ricordare Capaci, ma c’è chi resta seduto. Polemiche, poi Puma precisa: sto male da un mese, non ho voluto mancare di rispetto alla memoria di Falcone

Natale Puma, eletto tra le fila di Grande Sud (il partito di Gianfranco Micciché), abbandonato nel marzo scorso, rimane seduto durante il tributo di silenzio, un atto maleducato, prima ancora che politicamente rilevante. Poi la precisazione: malessere fisico mi impedisce di stare in piedi, mi spiace che la polemica politica arrivi a tanto

Il consigliere della VII Circoscrizione di Palermo, Natale Puma (Foto da Facebook)
Il consigliere della VII Circoscrizione di Palermo, Natale Puma (Foto da Facebook)

21 anni fa la maledetta Strage di Capaci, ovvero il truce assassinio di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Da allora, il 23 maggio è diventato a Palermo, in Sicilia e nel resto d’Italia un giorno consacrato alla lotta alla mafia e alla battaglia per la legalità ed un mondo migliore.

Un giorno che dovrebbe mettere tutti d’accordo, come il Natale o la Pasqua per i cristiani. Incredibilmente, però, non è così.

È accaduto, infatti, che a Palermo, durante una seduta del consiglio della VII circoscrizione, un ex esponente di Grande Sud (il partito di Gianfranco Micciché), Natale Puma, sia rimasto seduto durante il minuto di silenzio per ricordare le vittime della Strage di Capaci.

Di conseguenza, i consiglieri Pellerito, De Filippis, Costantino, Sandovalli, Susinno, Barricelli e Cacioppo hanno abbandonato il consiglio per protesta nei confronti del loro “collega”, per manifestare contro “l’atteggiamento poco rispettoso nei confronti di chi ha dato la vita per la propria terra“, come si legge nella nota diffusa alla stampa.

Uno di loro, Eduardo De Filippis, ha spiegato le ragioni del gesto: “Un atto di coerenza il nostro. Giovanni Falcone come Paolo Borsellino li ricordiamo ogni giorno anche nel nostro modo di fare politica. Una politica lontana dal compromesso che tende ad esaltare i valori della legalità. L’atto del consigliere Puma e dei consiglieri rimasti in aula va condannato, ancor di più oggi, anniversario della strage di Capaci“.

Sulla stessa scia Piero Pellerito, esponente di “Movimento Ora”: “Alzarsi in rispetto di chi ha dato la vita per la propria terra è un atto doveroso ed ogni uomo degno di tale nome ha il dovere di alzarsi in rispetto dei nostri eroi“.

Anche un consigliere dell’VIII Circoscrizione, Davide Gentile, di Fratelli d’Italia, ha voluto dire la sua: “Il gesto del Consigliere Puma è devastante, anche se niente potrà cancellare questo comportamento il collega farebbe meglio a dimettersi immediatamente dalla carica di Consigliere di Circoscrizione. Il ricordo di chi ha sacrificato la propria vita per lo stato e la quotidiana battaglia per distruggere la cultura mafiosa sono i prerequisiti per rappresentare le istituzioni. Spero che il sottosegretario Miccichè, leader di grande sud, che tempo addietro aveva anche proposto di non intitolare l’aeroporto di Punta Raisi a Falcone e Borsellino con motivazioni discutibili, espella Puma dal suo partito“.

Dal nostro punto di vista, sarebbe il caso che il Consigliere Puma chiarisse la sua posizione con estrema celerità. Nel caso non avesse avuto alcun impedimento di salute ad alzarsi e tributare il ricordo alle vittime di Capaci (cosa che non possiamo escludere in via ipotetica, ovviamente), con tutta evidenza egli stesso capirà l’incompatibilità della sua presenza in un organo eletto con metodo democratico. E nel caso in cui il consigliere Puma non lo capisse da solo, chiediamo al Prefetto di Palermo, Umberto Postiglione, di revocarne l’elezione per manifesta indegnità.

Tuttavia, dobbiamo prendere atto di una precisazione di Natale Puma ai colleghi di PalermoToday. “Dispiace che per avversione politica si arrivi a tanto – ha dichiarato il consigliere Puma – il rispetto per tutte le vittime, e ancor più per quelle di mafia, non è più forte se si commemorano in piedi o seduti“. Puma si è rammaricato per “aver ferito gli animi dei colleghi che hanno abbandonato l’aula, ma il mio stare seduto non era per mancanza di rispetto verso nessuno” ha precisato “il motivo per cui non mi sono alzato è per un malessere fisico che da circa un mese mi affligge – ha concluso Puma – quanti mi conoscono apprezzano la mia onestà, sincerità, e trasparenza“.

Naturalmente noi prendiamo atto con relativa soddisfazione della precisazione del consigliere della VII Circoscrizione di Palermo: relativa perché la motivazione addotta – un malessere fisico – dispiace. Del resto, noi con lungimiranza avevamo previsto una ipotesi del genere, tra quelle da dover considerare come scusante.

Se così è, appaiono strumentali e di qualità infima le prese di posizione degli altri consiglieri, i quali non potevano non conoscere dei disturbi di Puma, ma hanno lo stesso utilizzato l’occasione per sollevare un inutile polverone, soprattutto in una giornata che – al contrario – dovrebbe essere riservata alla riflessione sui comuni valori di civiltà e legalità. A volte certuni, parlando di legalità, perdono la bussola del buon senso. O no?

AGGIORNAMENTO DEL 23 MAGGIO 2013, H 18.30 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Walter Giannò

Blogger dal 2003, giornalista pubblicista, ha scritto su diverse piattaforme: Tiscali, Il Cannocchiale, Splinder, Blogger, Tumblr, WordPress, e chi più ne ha più ne metta. Ha coordinato (e avviato) urban blog e quotidiani online. Ha scritto due libri: un romanzo ed una raccolta di poesie. Ha condotto due trasmissioni televisive sul calcio ed ha curato la comunicazione sul web di un movimento politico di Palermo durante le elezioni amministrative del maggio 2012. Si occupa di politica regionale ed internet.