Hankook esclude l’ingresso in Formula 1 nel 2014

Troppo tardi per entrare oggi, poco interesse per gomme di 13 pollici. La F1 dovrebbe correre con gomme di diametro più vicino a quello usato nelle auto di serie. Come nel Mondiale Endurance…

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Il costruttore sudcoreano di gomme Hankook ha escluso di poter concorrere alla gara per la fornitura, in esclusiva, della Formula 1 per la il 2014, nel caso in cui Pirelli rifiutasse il nuovo contratto. Lo ha confermato Michael Eckert, ingegnere che segue per conto di Hankook il campionato DTM, secondo quanto riportato da settimanale britannico “Autosport”.

«Per il 2014 è completamente impossibile – ha affermato Eckert – non solo perché c’è un ritardo di sviluppo delle gomme, ma anche perché se Hankook decidesse di prendersi tre, quattro cinque anni per fare il salto in Formula 1, il divieto di test lo renderebbe impossibile». Adesso, con l’attuale status quo in termini di monoposto e piloti provare è impossibile, sicché un costruttore di gomme avrebbe bisogno di trovare un certo numero di macchine e piloti che consentissero di fornire informazioni importanti.

Eckert ha quindi posto l’accento sugli attuali regolamenti, non solo sulle gomme, per consentire un ingresso nella massima serie automobilistica con la prospettiva di ricavarne il giusto ritorno in termini di marketing. «Se anche iniziassimo oggi a sviluppare una gomma per la Formula 1, sarebbero senza dubbio necessari tre anni per definire una gomma di F1 performante e sicura» ha aggiunto l’ingegnere del costruttore sudcoreano.

Il cambio del regolamento tecnico in vigore dal 2014, che riguarda motore e telaio, non riguarda in modo assoluto le gomme, che dovrebbero continuare a essere di una misura – 13 pollici – assolutamente obsoleta nell’impiego di serie. Anche Pirelli e, prima ancora, Michelin hanno chiesto da tempo che il diametro delle gomme – come già avviene in altre serie, come il DTM o il Mondiale Endurance – possa essere più vicino a quello utilizzato nelle vetture circolanti sulle strade di ogni giorno. Se ne trarrebbero evidenti benefici in ottica di riconoscibilità del prodotto e di ritorno di marketing, oltre che oggettive ricadute tecniche.

L’incertezza sulle future regole ostacola non poco l’ingresso di Hankook in Formula 1, che rimane un’opzione, ma su cui non è stato deciso niente. Eckert ha posto con “Autosport” proprio la questione del diametro delle gomme, come elemento che esclude in assoluto l’interesse di Hankook con queste regole, confermando peraltro il programma di espansione nel motorsport. Per ora fornisce alcune categorie in pista, come per esempio il DTM e l’Europeo di Formula 3; e nelle corse su strada: nel Mondiale Rally, dove ha sostituito la Pirelli come fornitore della WRC Academy, o nell’IRC, dove ha già ottenuto brillanti affermazioni. Alcune rumors peraltro sostengono che l’impegno nel WRC Academy non sia altro che un passo di avvicinamento alla classe regina, con un probabile affiancamento dell’entrante connazionale Hyunday. Lo confermerebbe lo stesso Eckert, secondo il quale «non è obbligatorio che la F1 sia l’approdo finale” del programma di sviluppo nelle corse.

Se queste valutazioni fossero vere – perché potrebbero anche non esserlo del tutto, al fine di premere in modo indiretto sul government body della Formula 1 per cambiare il regolamento tecnico – è chiaro che per il 2014 la FIA e Ecclestone hanno solo l’opzione di rinnovare per un anno con Pirelli o di riavviare un nuovo triennio di collaborazione con un gommista, che potrebbe essere la stessa Pirelli.

Resterebbe però immutato un quadro bloccato, sia in termini tecnici (diametro delle gomme), sia in senso più generale: un campionato del mondo di Formula 1 non può escludere la competizione tra gommisti, abdicando a priori alla finalità essenziale avuta per decenni, quella di straordinario banco prova tecnico. Noi pensiamo che la Formula 1 meriterebbe più gommisti, più libertà tecnica, meno aerodinamica. In fondo, le monoposto sono ancora considerate automobili (anzi: andrebbe imposto il ritorno di volanti di forma circolare, con l’abbandono di quelli di forma diversa).

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