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Campagna contro il melanoma, arriva il “braccialetto salva pelle”

Distribuito in molte scuole elementari di Napoli, il “braccialetto salva pelle” verrà presto ripartito anche negli stabilimenti balneari della regione: un modo semplice per sensibilizzare i più giovani sull’importanza della prevenzione contro il melanoma.

Melanoma

NAPOLI – Un braccialetto che cambia colore quando i raggi UV diventano dannosi. Già distribuito nelle scuole elementari della Campania, il “braccialetto salva pelle” (questo il nome della campagna) sarà ripartito a partire da fine giugno anche presso gli stabilimenti balneari della regione. Importante soprattutto per la salute dei più piccoli, il braccialetto diventa da bianco a viola quando i raggi solari diventano pericolosi per la pelle.

La campagna è condotta dalla Fondazione Melanoma per sensibilizzare i giovani all’importanza della prevenzione per sconfiggere il melanoma, tumore che registra ogni anno 7000 nuove diagnosi in Italia. Un cancro che negli ultimi 60 anni è aumentato di ben 7 volte e che ogni anno provoca la morte di circa 1500 persone.

“’È dimostrato – spiega Paolo Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma – che ripetuti eccessi di esposizione da giovani triplicano il rischio di sviluppare il melanoma da adulti. I bambini rappresentano l’anello debole della catena e nei loro confronti va riservata particolare attenzione. Il braccialetto può diventare il simbolo della lotta a questa malattia. Il sole è un grande amico, ma possiede anche un lato ‘oscuro’, in grado di provocare danni molto gravi. Le creme non possono fare miracoli e devono essere scelte in base al proprio fototipo.

“Non esistono – continua Ascierto – solari in grado di garantire una protezione totale, inoltre va considerato che esiste un tempo di esposizione massimo oltre il quale bisogna stare all’ombra. E il sole va sempre evitato nelle ore centrali della giornata, fra le 12 e le 16”.

Le gambe per le donne e il tronco per gli uomini sono le aree del corpo in cui il melanoma si riscontra con maggiore frequenza. “L’incidenza della malattia è in aumento – spiega il prof. Nicola Mozzillo, Direttore del Dipartimento Melanoma, Tessuti molli, Muscolo-Scheletrico e Testa-Collo del “Pascale” – ma fortunatamente la mortalità non incrementa, anche se è leggermente più alta negli uomini, probabilmente perché si sottopongono meno agli screening e sul tronco è più difficile per il paziente scoprire nei a rischio rispetto alle gambe.”

E a proposito dei nei, Mozzillo fa sapere che “devono essere controllati una volta all’anno dallo specialista: una visita medica accurata permette di identificare le lesioni sospette ed il melanoma, se individuato in fase iniziale, può essere asportato chirurgicamente ed è guaribile nel 90% dei casi”.

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