Se andate in vacanza, non dimenticare che le piante devono continuare a vivere…

Allontanarsi da casa non significa abbandonare un avamposto di benessere, non solo per la vista. Con qualche implicazione per la vostra sicurezza…

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Le piante sono esseri viventi, che contribuiscono ad allietare la presenza del genere umano: non foss’altro per il fatto che da molte se ne trae un sostentamento alimentare, da altre la gioia degli occhi (e dello spirito), da altre ancora un baluardo contro l’invasione di insetti. Se da una pianta di pomodoro, coltivata nel balcone, si possono trarre succosi frutti per fare il più gustoso sugo della domenica, con un ficus benjamin si può rendere più gradevole un appartamento o un luogo di lavoro. Per non parlare di certe altre piante che ci aiutano a fronteggiare masse di fastidiosi insetti, c20130610-ficus-benjamina1-225x320ome le “signore dei balconi”, i gerani, vere e proprie “contraeree” naturali contro le zanzare.

La convivenza con queste splendide creature viventi pone spesso problemi, uno di questo si presenta puntualmente nel momento di andare in vacanza. Ammesso che se ne abbia ancora – o meglio: per il momento – la possibilità. Annaffiare le piante in appartamento o in uno studio professionale nel periodo delle vacanze pone l’obbligo di effettuare un minimo di pianificazione, in funzione della durata dell’assenza, se al proprio ritorno non si vogliono trovare le piante sulla via della…raccolta differenziata…

Assenze brevi, da tre a sette giorni. In caso di assenza breve, il problema di innaffiare le piante è relativo, basta davvero un minimo di organizzazione, sia per le piante da interno che per quelle da esterno. Il metodo più consigliabile è di dare acqua a sufficienza nel corso della prima serata precedente la partenza, poi di ripetere dopo qualche ora l’operazione. In tal modo il terreno potrà assorbire una quantità maggiore di acqua e le piante avranno un’autonomia maggiore. Per le piante all’esterno dell’abitazione, sia in vaso che su terreno – si dovrà invece procedere alla pacciamatura, ossia la ricopertura della superficie di terra o terreno vicino alla pianta con materiale che possa limitare la traspirazione del terreno, con teli, corteccia di pino (detta bark) o anche della paglia, che ha un costo basso e un20130610-pacciamatura-400x270’ottima efficacia, risultando del tutto biodegradabile.

Assenze più lunghe, da otto a venti giorni. Nel caso di assenza più lunga, il mantenimento in vita (perché di questo si parla…) delle nostre amate piante è un problema un po’ più complesso, ma del tutto risolvibile, perché il periodo non consente di ricorrere del tutto alle soluzioni come quelle prospettate prima, serve prevedere la distribuzione di acqua alle nostre “amiche”. Ci sono due metodi diversi: il primo, che possiamo chiamare “pollice verde social”, il secondo “pollice verde remoto”.

Il “pollice verde social” è semplice: raccomandarsi a un parente o un amico fidato, che condivida la vostra sensibilità per l’ambiente e le piante, di innaffiare le piante in vostra assenza. In tal caso, è probabile che lo scambio facio ut facias sia semplice e reciproco, uno scambio di servizi e la condivisione di un amore. Ci prendiamo cura in modo vicendevole delle piante dell’altro. Ecco perché social. Questa è la migliore soluzione, non solo sotto il profilo della comune passione per il giardinaggio (come rifletteremo fra poco).

Se però non si riesce proprio a chied20130610-pomodorodagiardino.300x380ere ad alcuno di prendersi cura delle nostre piante (con reciprocità), alla soluzione “remota” non si può sfuggire, anche se occorre mettere mano al portafoglio per investire in un sistema di irrigazione automatico e temporizzato. Al riguardo non mancano le soluzioni, con cui affrontare il problema sia per le piante da interno, che per quelle da esterno. Il vostro floro-vivaista vi saprà consigliare al meglio per la soluzione più adatta alle vostre esigenze, affiancandone l’adozione con la pacciamatura con materiali naturali e biodegradabili, sempre preferibile all’utilizzo di teli di plastica.

Per le piante da interno che non necessitino di grandi quantità d’acqua, sarà possibile utilizzare una soluzione “fai da te”, grazie al riciclo di una bottiglia d’acqua di plastica (per quelle più grandi assicurarsi che siano fissate in modo stabile al vaso). Sarà sufficiente riempire d’acqua la bottiglia, chiuderla con il relativo tappo di plastica e poi praticare pochi forellini sul tappo, con un ago dalla punta riscaldata con un accendino. Effettuata questa operazione semplice, potrete piantare la bottiglia nella terra del vaso, ricordandovi di praticare uno o due piccoli fori con un ago freddo, in modo che i fori non siano troppo dilatati e l’acqua riesca a fluire dal basso, gradualmente, assicurando il necessario ricambio.

Assenze più lunghe, oltre venti giorni. Per assenze così prolungate, l’alternativa ai metodi proposti in precedenza è di affidare le piante da appartamento (facilmente trasportabili) alle cure di un parente o un amico; per quelle da giardino, invece, sarà indispensabile che qualcuno si rechi personalmente per effettuare l’innaffiatura ovvero non sarà eludibile investire in un sistema di irrigazione a pioggia automatizzato.

Un’alternativa ulteriore è incaricare un giardiniere-custode dell’operazione di manutenzione del vostro “patrimonio verde”, ma in questo caso occorre necessariamente avere un rapporto fiduciario tale da consentirvi di dare le chiavi di ca20130610-pelargonodoratissimumflowers_450x340sa vostra a un’altra persona che non sia della vostra cerchia familiare.

Un aspetto su cui si riflette poco quando si parte è che la manutenzione delle piante è un indice di presidio dell’abitazione: le piante malmesse in modo visibile dall’esterno segnalano l’assenza degli abitanti della casa. Un segnale succulento per chi di lavoro “visita” i domicili altrui, per raccogliere offerte non liberali in denaro e natura.

Curare le piante è quindi anche un buon metodo per tenere lontani i topi di appartamento, che ci penseranno molte volte a entrare a casa vostra colo rischio di incontrare un’inattesa resistenza. Si tratta dunque di attuare una strategia complessiva per continuare a innaffiare le piante e mantenere lontani da casa vostra parassiti umani, come i ladri. 

Quindi, se qualcuno si reca a casa vostra per innaffiare le piante, è importante che renda visibile la propria presenza. Altrimenti, ci sentiamo di consigliarvi di comprare uno o più temporizzatori, che provvederete ad attaccare a una o più lampade o luci di casa vostra, impostandone la temporizzazione per alcune ore nel tardo pomeriggio fino alla tarda serata, magari programmando l’innaffiatore automatico nelle stesse ore. Simulerete così una presenza dinamica in casa, unendo il dilettevole di dar l’acqua alle vostre piante con un presidio di sicurezza contro i malintenzionati.

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