Una tranquilla mattinata di emergenza negli Stati Uniti

Preoccupante catena di allarmi tra Georgia, Virginia e New Jersey. Esplosione all’aeroporto internazionale di Atlanta, dove un allarme bomba mette in subbuglio il parlamento statale. Princeston e l’aeroporto di Richmond evacuati

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Mattinata di allarmi sulla costa est degli Stati Uniti d’America, con un cross country warning tra gli stati della Georgia, Virginia e New Jersey, con Atlanta – capitale georgiana – al centro degli eventi.

All’Hartsfield-Jackson International Airport di Atlanta un’esplosione limitata nell’area manutenzione assegnata alla Delta Air Lines, nei pressi del Gate 21, ha fatto attivare le procedure di emergenza. «Siamo preparati al peggio e speriamo sempre nella migliore soluzione» ha dichiarato il general manager dell’aeroporto, Louis Miller, come riporta il “The Atlanta Journal-Constitution”.

L’esplosione è avvenuta intorno alle 8.40 e ha riguardato un quadro di controllo elettrico, ma i dirigenti dell’aeroporto hanno preferito evacuare il Terminal D dello scalo. «Questo è esattamente come noi ci approcciamo a questo tipo di eventi» ha precisato Miller, che poi ha confermato di non avere certezze «esattamente su quanto è accaduto».

L’aeroporto comunque è rimasto attivo e i voli in arrivo sono stati dirottati sugli altri terminal dello scalo, mentre i passeggeri presenti nel Terminal D sono stati evacuati verso il Terminal E. Non si sono registrati feriti. Il Terminal D è stato poi riaperto intorno alle 10, ha confermato il portavoce della struttura, Reese McCr anie, dopo aver confermato che non c’era stato «alcun segno di terrorismo o di attacco pianificato».

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L’allarme all’aeroporto di Atlanta avveniva quasi contemporaneamente a un allarme bomba lanciato nel centro della capitale dello Stato della Georgia, a seguito del quale veniva evacuato il ministero della Giustizia, l’ufficio dell’Attorney General (il Procuratore Generale dello Stato) e la Corte Suprema della Georgia. Anche il ministero della Sanità era coinvolto nell’allarme e veniva sottoposto a procedura di evacuazione.  

Immediato l’intervento della Polizia di Stato, che ha cominciato a pattugliare gli edifici governativi, anche con l’ausilio di unità cinofile specializzate nella ricerca di esplosivi. Nessuna bomba è stata trovata, ma l’occasione ha consentito di testare il sistema di emergenza predisposto dalle autorità locali.

La deputata georgiana Linne Riley (Rep), presente al Coverdell Legislative Office Building, 18 di Capitol Square, dopo aver defluito insieme alle altre persone presenti nell’edificio ha osservato «il sistema di emergenza del Parlamento è stato fenomenale». Le autorità dello Stato della Georgia hanno di recente messo in piedi un sistema di allerta che notifica le emergenze connesse a minacce alla sicurezza via sms, telefonate automatiche e messaggi di posta elettronica.

Per completare la mattinata di tensione negli Stati Uniti, l’aeroporto di Richmond, in Virginia, è stato evacuato per un allarme bomba ricevuto dal personale dello scalo. Dopo quattro ore la struttura è stata riaperta regolarmente, perché le ricerche dell’ordigno non hanno avuto alcun esito, per fortuna.

20130611-princeton-campus400x225Nel frattempo, un aereo della Southwest partito da Los Angeles (California) veniva fatto atterrare a Phoenix (Arizona) per un altro allarme bomba, che anche in questo caso si rivelava falso. E perfino il campus dell’Università di Princeton (nella foto a sinistra), in New Jersey, è stato evacuato per un allarme bomba. Agli studenti è stato dato l’ordine di non tornare «al campus per nessun motivo fino a che non saranno date indicazioni diverse».

Insomma, una tranquilla (mezza) giornata di paura e tensione per le autorità di sicurezza, alla faccia di certe anime buone che vorrebbero impaccarci la storia dell’obiezione di coscienza. Ogni riferimento a Edward Snowden è del tutto voluto.

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20130424_TW@JohnHorsemoon