I familiari delle vittime di mafia trovano udienza nel viceministro Filippo Bubbico

Il 3 luglio prossimo, il vice di Angelino Alfano al Ministero dell’Interno incontrerà gli esponenti di Fervicredo (Feriti e vittime della criminalità e del dovere) per denunciare le sperequazioni della legge sulle vittime della criminalità

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«Vogliamo rivolgere il nostro sentito ringraziamento al viceministro dell’Interno Filippo Bubbico per aver prontamente accolto il nostro appello a riceverci. Abbiamo chiesto ieri di incontrarlo e saremo a Roma il 3 luglio per confrontarci con lui su alcuni argomenti che ci stanno molto a cuore».

Questa la dichiarazione rilasciata dai familiari vittime della criminalità, riuniti nell’associazione Fervicredo (Feriti e vittime della criminalità e del dovere), che nei giorni scorsi avevano richiesto al presidente della Sicilia, Rosario Crocetta, un incontro per sensibilizzarlo sulle sperequazioni prodotte della normativa riguardante le vittime della mafia.

Incontro che era stato prima assicurato da Crocetta, poi rinviato a lunedì scorso, poi ancora a martedì, fino a svanire dall’agenda del presidente. I dirigenti di Fervicredo avevano proferito off records parole di fuoco all’indirizzo del presidente, ma ufficialmente i toni sono stati tenuti sempre sul “moderato nervoso”.

Vista l’impossibilità di incontrare quello che consideravano il loro interlocutore naturale, vista la “fama” antimafia di Crocetta, Fervicredo aveva poi chiesto al viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico, analogo incontro. Appuntamento che è stato fissato due giorni fa, con soddisfazione dei familiari delle vittime della criminalità.

«Siamo certi che la disponibilità del viceministro sarà decisiva per mettere fine alle discriminazioni di cui siamo bersaglio da sempre» ha dichiarato Giuseppe Ciminisi, portavoce di Fervicredo, il quale non ha nascosto la delusione per il comportamento del presidente della regione Sicilia, più sul piano sociale e istituzionale, che su quello della responsabilità diretta di certe sperequazioni.

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