Economia

La relazione annuale dell’AGCOM lancia due allarmi. Editoria, perso un mld di ricavi. Un italiano su tre mai su Internet

La Rai fa la parte del leone nel mercato della tv gratuita, ma Sky è il primo operatore per ricavi. Gli italiani consumano servizi digitali per 4 ore e mezza al giorno tra social network, chiamate, ebook, email, sms e tv. Siamo quarti in Europa nella classifica del numero di persone non hanno mai avuto accesso al web, ma primi per frequenza di utilizzo

20130709-angelo-marcello-cardani-agcom_500X375Roma – L’editoria, quotidiana e periodica, ha perso nell’ultimo anno quasi 1 miliardo di ricavi, ossia oltre il 14 per cento del fatturato. In particolare, i quotidiani hanno ricavato nel 2012 2,59 mld (-10,5 per cento) e i periodici 2,71 mld (-17,3 per cento). Sono i dati centrali della relazione annuale dell’Agcom, presentata oggi dal presidente Angelo Marcello Cardani (nella foto a sinistra).

Nel 2012 il settore delle comunicazioni ha totalizzato ricavi per 61 miliardi in netto calo rispetto ai 65 del 2011. Per l’anno passato il 62 per cento dei ricavi è stato generato dalle telecomunicazioni, mentre i media (radio, tv, editoria) hanno inciso per il 25 per cento e i servizi postali per il 13 per cento. Il calo dei ricavi rispetto all’anno precedente è stato del 6,6 per cento. Più accentuata la flessione dei media (tv, radio, Internet ed editoria) a -8,9 per cento. Nelle telecomunicazioni il calo è stato del 6,4 per cento, nei servizi postali del -2,6 per cento.

Sui servizi postali il presidente ha lamentato la mancata concessione delle risorse per effettuare le attività ispettive, di recente attribuite all’Autorità dal governo.

Nel dettaglio, è ancora la Rai a fare la parte del leone nel mercato della tv gratuita dove, complice il canone, nel 2012 totalizza il 48,3 per cento dei ricavi del settore, con una del 45,9 per cento rispetto al 2011. Nel mercato della tv gratuita il servizio pubblico è seguito da Mediaset con il 38,9 per cento dei ricavi, dal 41,2 per cento del 2011, e da Ti Media, con il 3 per cento dal 2,9 per cento dell’anno precedente. Gli altri operatori raggiungono il 9,9 per cento. Quanto alla pay tv, i cui ricavi nel 2012 sono stimati in 3,36 miliardi, leader indiscusso è Sky Italia con il 77,6 per cento dei ricavi. Segue Mediaset con il 17,8 per cento, poi gli altri operatori con il 4,6 per cento.

Con 2,63 miliardi stimati nel 2012 Sky è il primo operatore in Italia per ricavi, arrivando prima di Mediaset che ne totalizza 2,49 e di Rai con 2,34 miliardi.

Le azioni principali da intraprendere per risanare la Rai, a giudizio del presidente dell’Agcom, Angelo Marcello Cardani, sono ridurre ”gli sprechi” e ”modernizzare” l’offerta, specie nell’online. Del servizio pubblico va poi difeso il ruolo di produttore di contenuti originali.

In Italia «le reti fisse di nuova generazione sono al palo», ha affermato il presidente dell’AGCOM, presentando la Relazione annuale. «Sopra i 10 Mbit/s, la sottoscrizione media al 2012 in Europa è del 59 per cento, da noi ristagna al 14 per cento» ha spiegato. «Non pervenuta quella per le connessioni sopra i 30 Mbit/s. Non pervenuta la fibra, né la cablatura dei distretti. Non pervenuta la catch-up tv, né il video on demand» ha osservato con puntualità Cardani, che poi ha rilevato come la situazione non sia migliore nel mercato “mobile”, dove dovrebbe affermarsi la “quarta generazione”, il cosiddetto 4G. «La realizzazione delle nuove reti Lte prosegue a velocità ridotta rispetto alle previsioni», ha sottolineato il presidente dell’organo di garanzia delle comunicazioni.

Dai dati AGCOM emerge che gli italiani consumino servizi digitali per 4 ore e mezza al giorno, l’ l’equivalente di 8 dvd, circa 36 gb. In particolare, il totale di 274 minuti è dato da 23 minuti sui social network, 10 minuti di chiamate effettuate, 276 byte di ebook letti, 21 email inviate, 30 sms, 115 minuti di tv visti.

L’Italia è al quarto posto in Europa, ha rilevato ancora Cardani, «nella non invidiabile classifica del numero di individui che non ha mai avuto accesso a Internet (37,2 per cento contro una media EU27 di 22,4 per cento)». Allo stesso tempo, l’Italia è anche «il Paese in Europa in cui gli internauti hanno la più alta frequenza di accesso (oltre il 91 per cento accede regolarmente ogni giorno mentre la media EU27 è del 79 per cento)».

Il presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha poi definito l’operazione di separazione della rete delineata da Telecom “coraggiosa e innovativa”.

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