Caso Abu Omar, Seldon Lady rilasciato. “Già in volo verso gli Stati Uniti” dice il Washington Post

Lo rivela il Washington Post. L’ex agente della Cia era stato fermato vicino al confine con il Costa Rica. Era ricercato per il sequestro dell’ex imam di Milano, avvenuto il 17 febbraio 2003. L’agente ‘Bob’, da capo della Cia di Milano a ricercato in violazione di convenzioni internazionali, come i due fucilieri del San Marco, Latorre e Girone

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Washington – Robert Seldon Lady, l’ex capo centro della Cia a Milano, condannato per il sequestro di Abu Omar, è stato rilasciato dalle autorità panamensi che l’avevo fermato e sarebbe gia’ a bordo di un volo diretto negli Usa. Lo scrive il Washington Post citando fonti dell’amministrazione americana.

«A quanto ci risulta ora è su un aereo diretto negli Stati Uniti», ha detto la fonte governativa al quotidiano statunitense, che ha sottolineato come ancora non siano chiari quali «passi gli Stati Uniti abbiano fatto per assicurarsi il rilascio di Seldon Lady». La fonte ha confermato che questo sviluppo ha prodotto una «improvvisa conclusione del breve dramma diplomatico iniziato ieri quando Lady è stato fermato dagli ufficiali di frontiera al suo ingresso a Panama».

L’ambasciatore panamense a Washington, Mario E. Jaramillo, aveva confermato oggi che Lady era «stato arrestato a Panama» e che «le procedure per questo tipo di detenzioni internazionali sono al momento seguite». Il rilascio di Lady arriva in un momento delicato per l’amministrazione Obama, ha concluso il WP, perché il presidente sta cercando di bloccare i tentativi di Edward Snowden di ottenere asilo in America Latina.

Roberst Seldon Lady è stato per 23 anni al servizio del governo americano, la maggior parte nell’intelligence. Nato a Tegucigalpa nel 1954, Robert Seldon Lady è stato per anni capocentro della CIA a Milano, coperto da immunità diplomatica. Cresciuto in Honduras, una volta tornato negli Stati Uniti aveva lavorato negli anni ’70 nel dipartimento di polizia di New Orleans.

Poi era transitato nell’intelligence, andando a lavorare sotto la “ditta” di Langley. Seldon Lady era andato in pensione nel settembre del 2003 e, insieme alla moglie Martha, si era ritirato nella sua villa vicino ad Asti. In questa villa la polizia italiana non lo aveva trovato, quando si era presentata per eseguire l’ordine di arresto per per il sequestro di Abu Omar.

Da allora Lady era stato localizzato negli Stati Uniti, in Florida, in Honduras, paese in cui è nato, e in altri paesi dell’America meridionale. In diverse interviste rilasciate prima e dopo la condanna ad otto anni in primo e secondo grado, l’agente “Mister Bob” si è sempre proclamato innocente, sostenendo di non «essere responsabile per aver attuato gli ordini ricevuti dai superiori» e riconoscendo di aver partecipato ad un’operazione illegale, ma nell’ambito della guerra al terrorismo.

In effetti, la posizio20130719-abu-omar-780x438ne dell’ex agente della CIA è uguale a quella dei due fucilieri del Battaglione San Marco, ingiustamente perseguiti in India, malgrado la copertura diplomatica in quanto agenti governativi.

Nella fattispecie, la condanna da parte del Tribunale di Milano ha violato la convenzione di Vienna che mette al riparo gli ufficiali di governo dai processi all’estero e tutti i protocolli esistenti in ambito Alleanza Atlantica e NATO sul trattamento penale degli appartenenti alle forze militari e di intelligence degli Stati membri.

Abu Omar (nella foto in alto) rimane peraltro indagato per terrorismo internazionale a Milano e si tiene abbondantemente lontano dall’Italia, che non risulta stia facendo il possibile per catturarlo.

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