Esteri

Rogo di un Corano in Kashmir, scatta il coprifuoco

Membri della polizia di frontiera (Border Security Forces, Bsf) avrebbero dissacrato il libro sacro e picchiato un imam. Centinaia di persone hanno protestato fuori dal campo Bsf, ma gli agenti hanno aperto il fuoco, uccidendo quattro persone e ferendone 42

20130719-coprofuoco-kashmir-573x430India – Ieri alcuni agenti della polizia di frontiera indiana – Border Security Forces, BSF – avrebbero profanato il Corano, bruciandone una copia, e aggredendo un imam a Dadam, nel distretto di Rambam. Non appena diffusasi la notizia, centinaia di persone si sono radunate all’esterno della caserma delle BSF, scatenando la reazione dei militari, alcuni dei quali hanno aperto il fuoco ferendo 42 persone e uccidendone quattro.

Dopo questa escalation di volenze, la tensione è salita alle stelle, spingendo le autorità del Jammu e Kashmir a imporre il coprifuoco in molte città, compresa Srinagar, la capitale (nella foto di AsiaNews alcuni assembramenti di musulmani contro la polizia di frontiera). Circa mille pellegrini indù diretti al tempio di Amarnath sono stati bloccati. Oggi alcuni gruppi estremisti hanno indetto uno sciopero in tutto lo Stato in segno di protesta contro le violenze di ieri.

Omar Abdullah, capo del governo del Jammu e Kashmir, ha esecrato i fatti. «È del tutto inaccettabile sparare su manifestanti disarmati solo perché stavano protestando contro il pestaggio di un imam della loro zona» ha dichiarato Abdullah, che ha ha ordinato un’inchiesta per fare luce sui fatti.

Negli ultimi anni la violenza nella regione del Kashmir si è placata, rispetto ai livelli raggiunti negli anni ’90, ma le tensioni etnico religiose sono come fiumi carsici, riemergono di tanto in tanto, collegati alle crisi economiche e alla tensioni sociali. Nello Stato sono presenti gruppi radicali islamici, cui si danno molti argomenti con questi atti di violenza illegittima perpetrati da quelli che dovrebbero essere tutori dell’ordine.

Le BSF sono note per un atteggiamento violento e spesso, gli agenti del corpo di polizia di frontiera sono stati coinvolti in clamorosi traffici e in episodi di contrabbando, che potrebbero essere la vera matrice dei fatti di ieri.

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