Cervia, Cécile Kyenge contestata con manichini insanguinati e lanci di banane alla Festa PD

Incivile manifestazione di “Forza Nuova”. Energumeno non identificato lancia i frutti, mancando l’obiettivo. La ministra per l’Integrazione commenta: «schiaffo alla povertà, uno spreco di cibo». Sacrosante parole

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Alcuni manichini, con macchie di vernice rosso sangue sul petto, con appesi cartelli e volantini con la scritta “L’immigrazione uccide – No ius soli“, sono stati abbandonati qualche ora fa nella centrale piazza dei Salinari, a Cervia. Il gesto è stato rivendicato da Forza Nuova, che aveva preannunciato manifestazioni contro la ministra per l’Integrazione, Cécile Kyenge, che partecipava alla Festa del PD.

Poco dopo un episodio di maleducazione durante un dibattito in corso alla Festa del PD. Un individuo non identificato ha lanciato un paio di banane (prese di corsa dal giaciglio dove riposa di pomeriggio?) all’indirizzo del palco in cui era presente la ministra per l’Integrazione.

I frutti non hanno raggiunto la Kyenge, cadendo tra la prima e la seconda fila di spettatori, sollevando però lo stupore dei presenti. Il commento della ministra è stato secco: «che spreco di cibo, uno schiaffo alla povertà».

“Forza Nuova” aveva annunciato proteste, in realtà trasformatesi in blande contestazioni di giovani, che si sono limitati a rumoreggiare in modo villano durante l’intervento della Kyenge. In una nota l’organizzazione di estrema destra aveva scritto: «Tutelare l’identità italiana deve essere di primario interesse, in quanto essa rappresenta la forza da cui trae linfa la vita stessa del nostro popolo». I carabinieri avrebbero già identificato sei persone quali possibili autori del blitz dei manichini, mentre il lanciatore di banane non è stato ancora identificato.

Questi sedicenti salvatori dell’identità italiana, difensori della fede cristiana (si fa per dire), dovrebbero sapere che è peccato mortale buttare cibo, mentre c’è gente che muore di fame. Un insegnamento che ogni persona normale impartisce ai propri figli, nell’ottica di un equilibrato e giusto uso delle risorse.

Tra l’altro, questi comportamenti maleducati – di una maleducazione sfacciata, impudente – nuocciono a chi intende criticare alcune delle opinioni espresse dalla ministra Cécile Kyenge (cosa assolutamente legittima), ma non pensa assolutamente di volerla offendere (comportamento intollerabile e illegittimo). Chi critica, infatti, stigmatizza le idee (alcune), mentre chi offende nega se stesso come interlocutore civile.

Noi che non siamo d’accordo con alcune cose proposte da Cécile Kyenge, non possiamo che convenire sia sul giudizio dato al gesto (spreco di cibo, schiaffo alla povertà), sia sull’esecrazione profonda di questi atteggiamenti intollerabili, provenienti da individui che dovrebbero essere isolati e identificati: almeno per capire se le banane sono il loro usuale pasto.

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