Dis-Unione Europea, se ci sei batti un colpo (e non battere solo cassa)!

Se le istituzioni europee, in deficit democratico, non riescono a invertire la tendenza con estrema celerità, l’aumento dei sentimenti anti-europei è inevitabile. Se ne rende conto qualcuno a Bruxelles (e non solo…)?

Cimitero delle Barche a Lampedusa

Avete mai incrociato lo sguardo di un uomo giunto da poche ore sulle coste siciliane dopo avere affrontato il viaggio della speranza? Io sì. A Lampedusa, in ospedale. Avvolto dalla coperta termica con gli occhi gonfi e rossi che puntano sul vuoto. Capace di farti toccare con mano la disperazione che l’ha portato a sfidare il mare in barche fatiscenti, insieme a tanti altri. Tutti con lo stesso obiettivo: la sopravvivenza. E questo desiderio è così forte che sono disposti a morire pur di toccare con i propri piedi una terra diversa.

Uomini, donne e bambini che per mesi raccolgono il denaro per pagare il “biglietto” a uomini senza scrupoli che sfruttano la povertà per arricchirsi e che non si fanno scrupoli a gettarli in mare, come sacchi d’immondizia, se la situazione dovesse farsi pesante.

E avete mai visto il cimitero delle barche a Lampedusa? Io sì. Non sono mai stato ad Auschwitz. Ma penso che la sensazione che si prova in mezzo a quelle imbarcazioni, quasi tutte colorate allo stesso modo, sia la stessa. Perché sanno di morte.

E ogni vittima inghiottita dal mare ha un responsabile ben definito: l’Unione Europa. Un’istituzione bravissima a imporre quanto debba misurare la lunghezza di un pomodoro o che la pizza a legna non è cosa buona e giusta. Un’istituzione puntuale quando c’è da bacchettare un suo membro che ha i conti in rosso, dove uno e un solo Stato impera sugli altri: la Germania, centro economico di un “Impero” che è unito solo nei soldi ma diviso in tutto il resto.

Sì, perché l’UE tratta il problema dei migranti come se non riguardasse tutti i Paesi che ne fanno parte ma soltanto quelli che sono “toccati” dagli sbarchi: Italia e Malta, soprattutto. Bravissimi a rimproverare quando l’accoglienza viene messa in discussione; inutili a proporre delle strategie comuni.

Tutti quei cadaveri che si trovano sulla spiaggia dell’Isola dei Conigli sono figli di nessuno, scappati dalla propria terra d’origine perché privati della propria dignità di essere umani, e giunti in un’altra terra dove saranno sepolti senza nome e cognome e destinati all’oblio della storia. Perché ogni cadavere non è che un numero che sommato ad un altro determina il bilancio finale delle vittime. Una cifra che naturalmente spaventa e sciocca. Ma anche solo la morte di uno di loro è un fatto gravissimo che non può non provocarci imbarazzo. E anche un pizzico di vergogna.

L’Unione Europea, quindi, ancora una volta è da mettere sul banco degli imputati. Perché è un organo dispendioso e privo di scrupoli etici. È solo un’istituzione che ha il fine di controllare economicamente il flusso del denaro di ogni suo Stato membro. E, sinceramente, ci sentivamo più europei in una puntata di “Giochi senza Frontiere” che quando utilizziamo la stessa moneta sia in Italia che in Spagna.

Se vivessimo in uno Stato con le palle, il governo dovrebbe porre un ultimatum a Bruxelles: o si pone in essere un piano condiviso per affrontare il dramma degli sbarchi o togliamo la tende. Anche perché nessun italiano ne sentirebbe la mancanza…

Ma, si sa, il dio Denaro è più forte del senso di umanità che la società in cui viviamo ha smarrito. Perché abbiamo smesso di lottare per la libertà, per la dignità e per l’uguaglianza. L’Unione Europea ci ha reso prigionieri delle banche.

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Walter Giannò

Blogger dal 2003, giornalista pubblicista, ha scritto su diverse piattaforme: Tiscali, Il Cannocchiale, Splinder, Blogger, Tumblr, WordPress, e chi più ne ha più ne metta. Ha coordinato (e avviato) urban blog e quotidiani online. Ha scritto due libri: un romanzo ed una raccolta di poesie. Ha condotto due trasmissioni televisive sul calcio ed ha curato la comunicazione sul web di un movimento politico di Palermo durante le elezioni amministrative del maggio 2012. Si occupa di politica regionale ed internet.