Sardegna, Letta: il Governo dichiara lo “stato di emergenza”. Sale il bilancio delle vittime, ora 17
Letta: è una tragedia nazionale. Cdm convocato per «avere immediatamente delle regole che consentano interventi rapidi e, insieme al ministro dell’Economia, individuare i fondi necessari per affrontare le primissime emergenze. La prima cosa è salvare le vite umane, prestare assistenza e ripristinare la viabilità principale». Deroghe al “Patto di stabilità UE”. Stanziati subito 20 milioni di Euro. «In 24 ore è piovuta una massa d’acqua equivalente alle precipitazioni di un anno intero in quella zona». Ancora molti dispersi
Dopo il nubifragio che ha colpito la Sardegna, il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo “stato di emergenza”, l’atto normativo indispensabile per consentire i primi interventi: stabilire le regole per interventi più rapidi e individuare una prima valutazione delle risorse necessarie per «le primissime esigenze». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Enrico Letta, in collegamento con la trasmissione Radio anch’io.
Il ministro per lo sviluppo economico, Flavio Zanonato, ha twittato una conferma diretta: “Consiglio dei Ministri su situazione in Sardegna per disastrosi eventi meteorologici. Dichiarato Stato di Emergenza”
Consiglio dei Ministri su situazione in Sardegna per disastrosi eventi meteorologici. Dichiarato Stato di Emergenza pic.twitter.com/G7YSgBn6hL
— flavio zanonato (@flaviozanonato) 19 Novembre 2013
«Due le priorità: prestare assistenza alle centinaia di persone evacuate e salvare le ultime persone disperse», ha detto ancora Enrico Letta, che ha sottolineato la «situazione tragica» in cui si è trovata la Sardegna, colpita dal ciclone “Cleopatra” che «purtroppo» ha avuto un numero di vittime crescenti, il cui tragico bilancio è ora arrivato a 17 morti, tra cui due bambini. «Ieri sera si è riunito il comitato operativo della Protezione civile e sono stati messi a punto i primi interventi che il prefetto Gabrielli sta coordinando».
Con Gabrielli il presidente del Consiglio ha «parlato tutta la notte, sia pochi minuti fa», ha detto ancora. Fin da ieri sera, quanto è accaduto in Sardegna non è più una questione soltanto locale «ma ha la massima attenzione nazionale».
La fase di ricostruzione, dopo i danni causati dal violento nubifragio, avrà «deroghe al patto di stabilità» dei Comuni, ha detto ancora Enrico Letta, sulla tragedia che ha colpito la Sardegna, dove in 24 ore è caduta una massa d’acqua pari alla metà di quanto ne cade in quelle zone in un intero anno. Purtroppo, ha aggiunto, «non siamo ancora in quel momento lì» – quello della ricostruzione – perché ora la priorità è pensare a «salvare le ultime vite umane e mettere in sesto la macchina normale dello Stato” attraverso interventi sulla viabilità». L’apparato dello Stato «farà tutto il possibile per venire incontro” alle esigenze nate da una situazione straordinaria. Stanziati nell’immediato 20 milioni di Euro, che serviranno forse solo a muovere i primi mezzi e i primi soccorsi di base.
Le strutture ricettive della zona colpita sono tutte mobilitate per accogliere gli sfollati, fin dalle prime ore dell’emergenza. Una prima valutazione dei danni indica danni per decine di miliardi di Euro.
In Gallura il bilancio più pesante con nove morti. Quattro le vittime ad Arzachena, una a Uras (Oristano), Torpè e Dorgali, in provincia di Nuoro. Migliaia gli sfollati a Olbia, Galtellì, Uras, Terralba, Torpè, Arzachena, Orosei dove sono esondati i torrenti. Molti i paesi isolati.
Il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, è partito nel corso della notte per Olbia dove sono morte travolte dalla furia dell’acqua una donna con la figlia a bordo della loro Smart, una famiglia di tre persone (marito moglie e suocera) a bordo di un Pajero, un’anziana è stata trovata morta annegata nella sua abitazione in via Lazio, mentre madre e figlio sono deceduti per il cedimento di un ponte sulla strada tra Olbia e Telti.
Ad Arzachena ha perso la vita una famiglia di brasiliani (padre, madre e due figli). Un morto a Dorgali, Luca Tanzi, 40enne, ispettore di polizia della questura di Nuoro che stava scortando con tre colleghi un’ambulanza quando il ponte della strada tra Oliena e Dorgali è crollato, inghiottendo l’auto. Gli altri tre poliziotti si sono salvati.
A Uras è morta Vanniina Figus, 64enne, annegata nello scantinato di casa sua mentre tentava di aiutare il marito, ora in ospedale a Oristano. A Torpè invece è stata trovata senza vita su una sedia a rotelle Giuseppina Franco, 87enne.
Ma il triste bilancio potrebbe crescere ancora. Con la luce sono riprese a pieno ritmo le ricerche dei dispersi. Intanto sono stati requisiti 10 alberghi in Gallura, gli sfollati, in tutta la Sardegna, sono ospitati anche in scuole e palestre. In moto la macchina dei soccorsi, con vigili del fuoco, protezione civile, Forestale regionale, carabinieri, polizia, Gdf, 118 e volontari. In campo anche il Genio della Brigata Sassari.
Squadre al lavoro in condizioni proibitive per ripristinare l’erogazione dell’acqua nei centri colpiti dal nubifragio nell’intera provincia di Nuoro che ha provocato gravissimi danni alle reti idriche e fognarie. Permangono i disagi su alcune strade dell’Isola.
Franco Gabrielli, capo del dipartimento della Protezione Civile, ha confermato a Sky TG24 che l’allarme meteo denotava una situazione sulla Sardegna «ampiamente annunciata». Fin da domenica, la Protezione Civile aveva lanciato un warning sulla situazione meteo potenzialmente foriera di pericoli. «Un’area di bassa pressione sul Mediterraneo occidentale tenderà nel corso della giornata di domani a raggiungere la Sardegna con precipitazioni intense e diffuse, che dal pomeriggio-sera si estenderanno anche a Sicilia e Calabria» recitava il comunicato emesso, che poi precisava anche che «sulla base delle previsioni disponibili e di concerto con tutte le Regioni coinvolte, cui spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati» – che evidentemente non hanno funzionato del tutto – «il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse».
Bisognerà capire, a tempo debito, cosa non ha funzionato o cosa avrebbe potuto funzionare meglio, ma per ora è il momento delle operazioni di soccorso, per le quali sta giungendo in Sardegna un contingente aggiuntivo di Vigili del Fuoco provenienti dal Continente, in aggiunta ai 350 operatori impegnati adesso.
Alla Sardegna la nostra solidarietà e Forza Paris!
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Credits: Aeronautica Militare, Adnkronos, AGI, Protezione Civile
Dall’inno della Brigata “Sassari”
[…] Sa fide nostra
no la pagat dinari
aioh! dimonios!
avanti forza paris.