Libano, autobomba a Beirut. Ucciso ex ministro delle Finanze Mohammad Shatah. 5 morti, 50 feriti
Torna il terrore nella capitale libanese. Morti e feriti nella zona degli alberghi. Shatah era molto vicino all’ex premier libanese Saad al-Hariri, figlio ed erede politico di Rafiq al-Hariri, assassinato in un attacco a Beirut il 14 febbraio del 2005 avvenuto nella stessa zona. Sospetti su Hezbollah
Una forte esplosione ha scosso la capitale libanese questa mattina, uccidendo l’ex ministro delle Finanze Mohammad Shatah. L’agenzia di stampa di Stato libanese, citata da Al Arabiya, ha confermato che l’esplosione è stata causata da un’autobomba. Molti feriti e decine di morti nella zona, ora assediata dai soccorritori.
Shattah, musulmano sunnita, era un collaboratore dell’ex primo ministro Saad al-Hariri, figlio ed erede politico di Rafiq Hariri, assassinato in un attacco a Beirut il 14 febbraio del 2005 avvenuto nella stessa zona.
Shattah era in procinto di partecipare a una riunione nei pressi del luogo in cui è avvenuta l’esplosione, a poche centinaia di metri dalla sede del governo e il palazzo del parlamento.
Truppe e mote ambulanze sono state viste accorrere nella zona, citano testimonianze oculari citate dall’emittente degli Emirati Arabi.
Beirut è stata colpita da diversi attacchi mortali negli ultimi mesi, tra cui due attentati suicidi molto simili nel mese di novembre, che hanno colpito l’ambasciata iraniana e parti della città dove è forte la presenza del movimento sciita Hezbollah, nel sud della capitale.
L’attacco potrebbe essere perciò una ritorsione alle recenti prese di posizione di Shatah proprio sulla “risorgenza” di Hezbollah in tutto il Paese, con una strategia mirante a sostituire la Siria nella tradizionale opera di influenza sulle sorti del Paese dei Cedri.
Su decisione del premier dimissionario Najib Miqati, alla sede del governo di Beirut è stata convocata una riunione d’emergenza dell’Alta Commissione per i grandi rischi e i disastri.
Il bilancio provvisorio è per ora di cinque morti e 50 feriti.
Credits: Adnkronos, Al Arabiya
Ultimo aggiornamento 27 Dicembre 2013, ore 10.59 | © RIPRODUZIONE RISERVATA