Palermo, Cefalù e Monreale patrimonio dell’Umanità. L’Unesco accetta la candidatura

Il ministero dei Beni Culturali ha comunicato la notizia. Il consiglio direttivo dell’organismo dell’ONU esaminerà sette monumenti arabo-normanni del capoluogo siciliano e le due cattedrali

Il Cristo Pantocratore della Cattedrale di Monreale

Roma – Una straordinaria notizia che galvanizzerà tutta la Sicilia, ma dovrebbe altresì responsabilizzare la classe dirigente locale: Palermo, Cefalù e Monreale sono ufficialmente candidate per essere inserite nella lista dei siti considerati Patrimonio dell’Umanità, stilata dall’Unesco.

Lo ha confermato questa sera il ministero dei Beni Culturali. Dal dicastero presieduto da Massimo Bray è stato confermato che il consiglio direttivo della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco ha ammesso la proposta di candidatura per il 2014 di “Palermo arabo-normanna e delle cattedrali di Cefalù e Monreale“.

Il percorso di candidatura – si legge nella nota del Mibact – si è svolto con il coordinamento generale ed il supporto tecnico-scientifico dell’Ufficio Patrimonio Mondiale Unesco del Segretariato Generale del Mibact, che ha lavorato a stretto contatto con i promotori del progetto, la Regione Siciliana e la Fondazione Patrimonio Unesco Sicilia, i Comuni di Palermo, Cefalù e Monreale, assieme ad altri soggetti istituzionali. Con la presentazione all’Unesco, prende avvio l’iter di valutazione della candidatura che, attraverso una fase di ispezioni sul campo da parte di esperti internazionali, giungerà al vaglio del Comitato del Patrimonio Mondiale per la decisione definitiva“.

Oggetto della candidatura sono sette monumenti del periodo arabo-normanno a Palermo: Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea Regionale Siciliana, il parlamento più antico d’Europa; la Cappella Palatina, la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, la Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, la Chiesa di San Cataldo, Palazzo della Zisa, la Cattedrale di Palermo e il Ponte dell’Ammiraglio. Oltre a Palermo, candidate anche le Cattedrali di Cefalù e Monreale.

Il complesso rappresenta un tangibile esempio di convivenza, interazione e interscambio tra diverse componenti culturali di provenienza storica e geografica eterogenea“, conclude la nota.

L’ammissione della candidatura ora deve aprire una nuova stagione della gestione dei beni culturali in Sicilia e l’inserimento di questi siti tra quelli considerati Patrimonio dell’Umanità è l’occasione per resettare il sistema in Sicilia e dare all’isola quanto merita: visibilità internazionale e accoglienza di chi vuole andare a vedere, vivere e visitare un triangolo di terra troppo spesso bistrattato e vilipeso anzitutto da noi stessi siciliani.

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