Sicilia, la Corte dei Conti chiede 2,2 mln di euro di danno erariale a Rosario Crocetta, Antonio Ingroia e a mezza giunta

Il danno erariale sarebbe stato causato dall’assunzione di 74 dipendenti ex Sisev eseguita dalla società Sicilia e-servizi, guidata dall’ex Pm. Coinvolte altre 6 persone tra assessori ed ex assessori. Ingroia: “mi dovrebbero ringraziare, ho adempiuto ad un obbligo”

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Palermo – Tegola sulla testa di due “simboli” della lotta alle illegalità, Rosario Crocetta – presidente della Sicilia – e Antonio Ingroia, ex magistrato decaduto dall’Ordine Giudiziario (e non dimissionario: col trucchetto, perché su sua istanza al Consiglio di Stato, fra due anni, potrà ottenere il reintegro), oggi avvocato, commissario straordinario della Provincia di Trapani, commissario liquidatore di Sicilia e-Sercizi. Lettera di minacce? Telefonate preannuncianti attentati? Niente di tutto questo.

Il procuratore della Corte dei Conti, Gianluca Albo, indaga su Crocetta, Ingroia e mezza giunta di governo della Sicilia per danno erariale, ammontante a 2,2 milioni di euro (e che sarà mai…), nella rispettiva qualità di presidente della Regione, commissario di “Sicilia e-Servizi” e di membri della giunta di governo.

L’inchiesta riguarda l’assunzione di 74 dipendenti ex Sisev (Sicilia e-Servizi Venture), transitati dalla società privata socia della Regione a Sicilia e-Servizi (Sise), società pubblica, tra gennaio e febbraio di quest’anno. Un passaggio che i magistrati contabili considerano illegittimo e arrecante un danno alle casse pubbliche.

L’invito a dedurre – ossia l’invito a presentare entro un determinato lasso di tempo, non inferiore a 30 giorni, deduzioni o documenti che spieghino gli addebiti contabili e che ha caratteristiche simili all’avviso di garanzia dei procedimenti penali) – è stato inviato a Rosario Crocetta, Antonio Ingroia, agli ex assessori Antonino Bartolotta, Ester Bonafede, Dario Cartabellotta, e agli attuali assessori Nelli Scilabra, Michela Stancheris, Patrizia Valenti; e ancora, al ragioniere generale Mariano Pisciotta, all’avvocato dello Stato Giuseppe Massimo Dell’Aira e a Rossana Signorino, dirigente del settore società partecipate.

Mi verrebbe da sorridere a vedermi recapitare un avviso di garanzia per presunto danno erariale. Mi verrebbe da sorridere perché me lo aspettavo, non solo perché l’avviso di indagine era stato già preannunciato a mezzo stampa già da qualche settimana e quindi ben prima che venisse inviato, ma anche perché non è la prima volta che, pur di non dirmi grazie, le regole del senso comune vengono rovesciate“, ha commentato Antonio Ingroia ha commentato con “il Sole 24 Ore”. “In questo caso – ha aggiunto – potrei dire che non avevo scelta perché dovevo adempiere ad un obbligo a riassumere quei lavoratori licenziati, discendente dalla delibera della giunta Crocetta, ed invece dico che qualcuno dovrebbe premiarci e dire grazie per aver evitato un danno erariale alla Regione e un rischio altissimo per la salute e il bene comune dei siciliani“.

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