Maltempo nelle Marche. Protezione Civile ancora al lavoro, ma si va verso la normalità

A Senigallia le scuole resteranno chiuse oggi, lunedì 5 maggio, e domani, mentre ci sono ancora strade interrotte dalle frane. L’alluvione ha colpito la regione nei giorni scorsi, provocando due morti. Renzi nelle zone colpite: “Ci sarà l’impegno del governo”. Coldiretti: “Bilancio pesante”. La CEI stanzia per iniziare un milione di euro

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Ancona – Si continua a lavorare nelle Marche, dopo l’alluvione che ha colpito la regione nei giorni scorsi, provocando due morti. A Senigallia le scuole resteranno chiuse lunedì e martedì, mentre ci sono ancora strade interrotte dalle frane.

“Ai centralini delle chiamate di soccorso del 118 e del 115 e anche al centro operativo comunale non sono arrivate segnalazioni urgenti, si va verso la normalità – spiega all’Adnkronos il capo della Protezione Civile delle Marche Roberto Oreficini – Fortunatamente le condizioni climatiche sono buone e questo consentirà di intensificare le operazioni di bonifica del fango a Senigallia”. “Anche oggi sarà una giornata di intenso lavoro – prosegue Oreficini – L’obiettivo è ripristinare al più presto i servizi pubblici essenziali, come le scuole”. La situazione più critica, spiega, riguarda “la fanghiglia sulle strade e nelle fogne, ma i mezzi del Comune sono al lavoro con la protezione civile e i vigili del fuoco per la ripulitura, oltre agli interventi nelle abitazioni private e nelle aziende allagate”.

Quanto al resto della regione, le criticità sono relative soprattutto alla viabilità secondaria. “A causa di una frana la Salaria, che collega Ascoli Piceno, Acquasanta Terme e Arquata del Tronto, al momento e’ interrotta”. Il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca ha inviato al presidente del Consiglio Matteo Renzi la richiesta ufficiale dello stato di emergenza in relazione ai danni provocati dall’eccezionale ondata di maltempo.

Secondo la Coldiretti i danni causati all’agricoltura marchigiana dal maltempo sono gravissimi, con aziende, coltivazioni e serre sott’acqua,  ma anche frane che hanno interessato i terreni collinari. Questa valutazione è frutto di un primo monitoraggio della Coldiretti, che aggrava il pesante bilancio di milioni di euro di milioni di euro provocati alle colture italiane, dal Veneto alla Lombardia, dall’Emilia alla Romagna fino alle Marche.

La situazione più critica si registra in provincia di Ancona, nel Senigalliese dove – sottolinea la Coldiretti – nella fascia che va da Serra de’ Conti alla costa sono numerose le aziende allagate, con l’acqua che ha invaso le serre e sommerso le coltivazioni di insalata, radicchio, pomodori e altri ortaggi. Rischio asfissia per il grano, mentre le abbondanti piogge hanno creato problemi anche alle colture appena seminate, come il girasole. Sempre nel Senigalliese, l’esondazione dei corsi d’acqua ha danneggiato anche un’azienda vivaistica, con parte del terreno e delle piante portate via dalla piena. Problemi pure nell’Osimano e nella zona del Fermano, qui con frane e allagamenti che minacciano i terreni coltivati a grano.

Dopo il caldo anomalo che anche nella prima decade di aprile aveva fatto registrare temperature massime superiori di 3,5 gradi alla media stagionale, favorendo la maturazione precoce delle colture, arrivano ora i temporali a minacciare i raccolti. L’andamento anomalo del 2014 conferma i cambiamenti climatici in atto che si manifestano proprio, sottolinea la Coldiretti, con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense.

Nel frattempo la CEI, Conferenza Episcopale Italiana, ha stanziato un primo milione di euro, provenienti dai fondi dell’8 per mille, per affrontare le prime emergenze a favore di una popolazione che spesso è rimasta in mutande: ma solo quelle indossate al momento dell’alluvione.

Il presidente delle Marche, Gian Mario Spacca, ha chiesto oggi in via ufficiale la dichiarazione dello stato di calamità naturale, che permetterà alla presidenza del Consiglio dei Ministri lo stanziamento di fondi straordinari per affrontare le prime evenienze sul territorio.

Chi volesse contribuire al sostegno delle popolazioni colpite può contattare il Comune di Senigallia, via Twitter (@senigalliaweb) o visitando il sito istituzionale (qui) .

(Fonte Adnkronos)