Spagna, l’Infanta Cristina rinviata a giudizio insieme al marito Inaki Urdangarin per frode fiscale e riciclaggio

Il Tribunale di Palma di Maiorca ha mandato sotto processo la sorella e il cognato del re, che con il silenzio mostra un nuovo passo della Corona di Spagna: la legge è uguale per tutti

Don Juan Carlos di Borbone, ex re di Spagna, con il genero Inaki Urdangarin e la figlia Cristina
Don Juan Carlos di Borbone, ex re di Spagna, con il genero Inaki Urdangarin e la figlia Cristina

Madrid – Il tribunale di Palma di Maiorca ha confermato l’incriminazione per frode e riciclaggio della sorella del nuovo re di Spagna, Cristina di Borbone, e suo marito Inaki Urdangarin, spianando la strada a un processo senza precedenti per la famiglia reale. La decisione, che può essere appellata prima dell’avvio del processo, arriva una settimana dopo l’abdicazione del padre di Cristina, Juan Carlos, a favore del figlio Felipe, volta a migliorare l’immagine della monarchia.

Tutta la vicenda risale all’inchiesta su Noos, un’organizzazione senza fini di lucro per la promozione dello sport, fondata da Urdangarin, e nella quale era presente anche l’ex Infanta. Urdangarin, un ex giocatore della nazionale di pallamano, ha incassato attraverso Noos alcuni milioni di euro di fondi pubblici per manifestazioni di solidarietà che non si sono mai svolte e rischia fino a 12 anni di carcere.

La Casa reale ha sempre sostenuto che Cristina non fosse a conoscenza degli illeciti ma il magistrato titolare dell’inchiesta, José Castro, sostiene che senza l’appoggio diretto e l’influenza della moglie, Urdangarin non avrebbe mai potuto truffare Comuni e regioni di Spagna con tanta facilita’. Da quando è scoppiato lo scandalo, Cristina e suo marito sono stati esclusi dalle attività pubbliche della Casa Reale e la seconda figlia di Juan Carlos si è trasferita con i figli a Ginevra, grazie a un nuovo incarico che le ha assegnato la Caixa, l’istituto bancario di Barcellona per cui lavora. 

(AGI)